
LAROMA24.IT - Era la domenica del sogno. Quella che poteva restituire alla Roma lopportunità di guardare tutti dallalto. A tramutare quel sogno in realtà cha pensato Vucinic Mirko da Nikic, quando allundicesimo del primo tempo ha fatto partire un destro dal limite dellarea. Il resto lha fatto Consigli,
Eppure pensando agli inizi la stagione del numero 9 assume contorni onirici. Partenza in salita, parallelamente a quella di tutta la squadra, con lo zero dal tabellino dei gol che sembra non smuoversi, le tre sconfitte consecutive con Milan, Livorno e Udinese, le critiche per qualche gol mangiato di troppo. Poi il Bologna in casa, la Roma ritrova i tre punti e lo fa anche grazie alla rete di Vucinic, accolta addirittura con qualche fischio. Ma è la luce in fondo al tunnel, lalba del nuovo campionato della squadra di Ranieri, che da lì non ne sbaglierà più una, collezionando 23 risultati utili consecutivi: emblema della rincorsa proprio lui, il balcanico naif che da quel primo novembre ha realizzato 11 gol permettendo ai suoi compagni di proiettarsi in vetta al campionato.
Undici gol, sedici totali, una media maggiore al gol ogni tre gare, per uno che, nonostante il numero sulle spalle possa trarre in inganno, un centravanti non è. Testimonianza, tuttavia, della raggiunta continuità che permette la metamorfosi da talento a campione assoluto. Unite ad un repertorio di soluzioni totale che spazia dal gol opportunista, come la zampata su calcio dangolo che ha steso il Catania allOlimpico, a gemme scintillanti come lo stop di petto e tiro di controbalzo sul secondo palo che ha incenerito De Sanctis, nel 2-2 al San Paolo. Di testa ha invece beffato lInter allandata, con una tripletta, la prima con la maglia della Roma, ha abbattuto lUdinese. Galleria darte da top player, che non è passata inosservata neanche allestero, così Ferguson e Mancini hanno pensato proprio al ventiseienne attaccante giallorosso per rimpinguare le loro prime linee.
Oggi Vucinic è stato al centro sportivo della Spes Artiglio, come testimonial per i suoi scarpini. Cè unaria frizzante negli spogliatoi ha risposto ad alcuni bambini presenti, poi sul suo compagno di reparto, Totti, ha ammesso: E' una sensazione bellissima giocare con lui perché è un campione sia in campo che fuori. Infine giunto allo store di Via del Corso ad alcuni tifosi che gli chiedevano una tripletta per il derby ha risposto: Ne basta uno... Attendiamo fiduciosi..
Mirko Bussi