Quel (poco) che si è visto dai primi 3 giorni di Mourinho: prevenzione, small sided games, competizione e maxischermo (FOTO e VIDEO)

11/07/2021 alle 19:05.
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LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Una cosa è emersa nitidamente dai primi 3 giorni d'allenamento della Roma firmata Mourinho: la voglia di mostrare i fatti propri è poca. Un po' per la sana gelosia che scorre in ogni allenatore, un po' di più perché "sarò antipatico, non condivido quello che faccio all'interno del club" come chiarito fin dal principio, in conferenza stampa, accompagnando il tutto con l'espressione tipica della casa che t'invoglia a cambiare argomento prima che sia troppo tardi.

Tre giorni d'allenamento, report (e riportini, a leggere la rassegna stampa) prossimi all'estinzione, manciatine video che, nella durata, chiariscono le idee. 3 minuti e 40 per il primo giorno, mediaticamente il più atteso, 3'49" nel secondo giorno, composto da due sedute, fino ai 2'28" di sabato, anche qui con doppio allenamento. Quasi a lasciar intendere che il meglio, per i curiosi, è già stato passato. Quello che si sa di Mourinho al campo d'allenamento è rintracciabile dalle testimonianze nel lungo percorso di gloria che l'ha condotto fin qui. Apostolo della periodizzazione tattica ormai risaputa, che proprio grazie alla sua ascesa ha avuto una spinta decisiva nel colonizzare le idee del resto d'Europa, si racconta, tra cronaca e leggenda, che appunti ogni cosa su quel taccuino, paragonato alla Bibbia, con la necessità di proporre esercitazioni differenti per tenere sempre alti i giri emotivi e di concentrazione della squadra. Perché l'enorme differenza rispetto alla tradizione classica, consolidata dagli sviluppi delle neuroscienze, è che non siano scindibili mente e fisico, come ripeteva (anche) il suo storico assistente Rui Faria, per 17 anni al fianco del più rinomato portoghese e, dopo Manchester, messosi in proprio: oggi allena in Qatar. Più sinteticamente, "è una guerra", come ha detto di recente Materazzi su una seduta d'allenamento del tecnico con cui vinse ogni competizione disponibile nel 2010.

E allora si raccolgono gli spiccioli e si tenta di metterli in ordine per capire com'è stato l'impatto dell'alieno Mourinho sul pianeta Trigorìa, rigorosamente con l'accento sull'ultima 'i'.

1° GIORNO (GUARDA IL VIDEO):

Tamponata l'emotività nel vedere Mourinho finalmente vestito di Roma, con la maglia grigia d'allenamento proposta da New Balance per lo staff, il video mette in scena subito l'avveniristico maxischermo, almeno a queste latitudini visto che altrove, come all'Hoffenheim di Nagelsmann per dirne una, circolava già dal 2017, posizionato all'altezza della metà campo. L'analisi, o almeno i frame trasmessi, riguardano la partita con la Sampdoria (2-0 per i blucerchiati) del 2 maggio scorso. E' l'ultima vissuta dal popolo romanista senza sapere che l'anno successivo sarebbe arrivato Mourinho a guidarne il destino.

Qui siamo alla pura interpretazione, per cui potrete passare direttamente al paragrafo successivo se non interessati: basandosi sui calciatori evidenziati e sulla situazione proposta, Mourinho pare sottolineare la distanza eccessiva tra la linea difensiva (con i 4 che vengono  nel video...) e il resto della squadra. Si mette in scena uno dei primi meccanismi d'apprendimento: capire il motivo di un esercizio che sarà proposto. Poco dopo, infatti, le immagini mostreranno uno small sided games (una partita a tema in spazi ristretti, nella traduzione italiana) con un 6v5 e 5 porte (3 per una squadra, con quella in inferiorità che invece può attaccarne 2), tutte posizionate all'interno del campo e non sul perimetro come più comunemente avviene. Stimolando così la compattezza difensiva, poiché rimanendo indietro si subirebbe gol nelle porticine poste più avanti per poi, una volta riconquistato il pallone, poter consolidare il possesso anche nello spazio retrostante le mini porte. "Bravo Chris!" si sente enfatizzare Mourinho verso Smalling quando l'inglese, una volta recuperata la sfera, aziona il possesso proprio in quel settore. I rinforzi vocali del tecnico non sono scenografici ma necessari, proprio secondo la letteratura scientifica, per far sì che l'esercizio mantenga adeguata intensità da soddisfare il fabbisogno di sforzo fisico richiesto dall'allenamento.

La seduta, come avverrà anche nelle successive, viene aperta da una parte di mobilità articolare, utile a mettere in moto l'organismo prima delle fasi successive e dosi abbondanti di core stability, esercizi volti a rafforzare e stabilizzare la parte centrale (il core appunto) ritenuta (co)responsabile dello sterminato set di movimenti richiesti ad un calciatore. Esercizi che fungono anche da prevenzione per gli infortuni e, considerati i numeri registrati a Trigoria negli ultimi tempi, ce ne sarà bisogno.

Maxischermo, comunque, che accompagna l'intero allenamento: nello scatto sottostante, infatti, si vede come sia utilizzato anche per mostrare la struttura delle esercitazioni che verranno proposte.


2° GIORNO (GUARDA IL VIDEO):

Cambia il giorno e anche il look di Mourinho che qui mostrerà una t shirt nera, sempre marchiata New Balance, con scritta As Roma centrale, e lupetto Gratton sul bordo inferiore sinistro. Non cambiano le intenzioni, semmai s'accentuano: lo staff tecnico, con lo Special One al timone, ha l'obiettivo di alzare i ritmi e la cura del lavoro e, per farlo, oltre alle proposte utilizzate, partecipa emotivamente. Oltre che fisicamente: il video della seduta inizia con una sessione di plank (anche qui si tratta di core stability) a cui si sottopone lo stesso Mourinho.

Quindi si apre nuovamente il capitolo della prevenzione agli infortuni con esercizi di forza e di propriocettività, in cui su una superficie instabile, come la medusa, i calciatori eseguono gesti tecnici. Con l'occhio di Mourinho che non si stacca mai. E non lo fa nemmeno dai portieri: si vedrà più avanti nel video, infatti, il tecnico spostarsi per andare a seguire una parte del lavoro che stavano svolgendo col Nuno Santos.  

Forza e core stability tornano mascherati sotto forma di gioco. Ecco quindi vedere i giocatori che, tenendosi per mano, devono roteare su se stessi. Questa parte di lavoro è quella che più ha dato spazio alla fantasia degli staff tecnici negli ultimi anni, rendendo stimolante anche lavori in passato statici e ripetitivi.

Stavolta, invece, il maxischermo svela l'utilizzo dei droni da parte dello staff tecnico. Quello strumento che, almeno in Italia, ha portato alla ribalta ora il principale avversario di Mourinho, Maurizio Sarri. Con la squadra radunata, infatti, si vedono immagini che ritraggono momenti dell'allenamento dall'alto.

Poi, sul finale, il video mostra un altro dei capisaldi delle sedute di Mourinho: la competizione. Quella "guerra" a cui accennava Materazzi e per cui al Chelsea raccontano che Drogba finì per rivolgersi, dopo uno scontro, con un poco amorevole "ti uccido" all'allora compagno Ben Haim, nasce dallo sfidarsi anche negli esercizi di forza e rapidità. La forza, in questo caso, viene "lavorata" con rapidi cambi di direzione che accendono la sfida in una sorta di staffetta, incendiata poi dalla partecipazione dello staff. La centralità della competizione nel metodo d'allenamento di Mourinho è espressa anche all'interno della serie "All or nothing", quando spostando il velo dell'umiltà, il vate di Setubal dice ai suoi: "E' il mio copyright nell'esercizio, se lo avete già fatto è perché i vostri allenatori me l'hanno rubato" (GUARDA IL VIDEO). E l'allenamento viene imperniato intorno a una serie di sfide tra squadre preparate all'inizio e che Mourinho alimenta nei panni di arbitro.


3° GIORNO (GUARDA IL VIDEO): 

Il terzo giorno si apre con Mourinho ancora in t shirt nera e vengono mostrati esercizi di ricezione e trasmissione (volgarmente, stop e passaggio) nei quali il tecnico pone particolare attenzione sui tempi d'esecuzione, sia del gesto che del movimento successivo, come si può vedere QUI ai tempi del . Quindi, torna a venir mostrato uno small sided games, con un (presumibile) 6 contro 6 in uno spazio limitato (il doppio dell'area di rigore). L'intenzione è quella di accelerare tutti i processi, decisionali prima che d'esecuzione, proprio per le dimensioni e la densità della partita a tema.

Non manca la fermata al maxischermo, con nuove immagini raccolte dal drone com'è facile intuire dal video.

I calciatori vengono rimbalzati continuamente tra il campo, con esercitazioni tecniche, situazioni e partite a tema, a momenti di lavoro 'a secco', senza l'utilizzo del pallone, per forza e rapidità. La parte di prevenzione, con altre forme di propriocezione, e di attivazione muscolare era stata svolta in palestra prima di scendere in campo. E il sottofondo era quello degli Oasis. Con una canzone che fa così:

"Because maybe (perché forse)
You’re gonna be the one that saves me (Sarai quello che mi salverà)
And after all (E dopo tutto)
You’re my wonderwall" (Sei il mio muro delle meraviglie)

Special Wonderwall, che possa essere tu.

@MirkoBussi