Post Match - Saper leggere le pressioni

08/02/2021 alle 13:48.
08_02_2021-13_07_22

LAROMA24.IT (Mirko Bussi) – E’ la sequenza che allunga -Roma a distorcerne la percezione. Così, allo sterminato elenco degli scontri al vertice infruttuosi, la stecca di Torino, unita allo smottamento in classifica che per la prima volta in tempi recenti estrometterebbe i giallorossi dall’obiettivo dichiarato del 4° posto, produce rumori striduli. Se nel complesso il misero dato sul bottino contro le avversarie più quotate deve avere, per forza statistica almeno, un suo significato, mescolare la sconfitta di sabato con quelle di Bergamo, o del derby appare fuorviante.

Le capacità della Roma vengono innanzitutto riconosciute da chi l’ha affrontata, quel Pirlo che, di colpo, s’è fatto, nei discorsi successivi alla gara, fine stratega o cosparso di Allegri. L’allenatore esordiente che, per dar contro a Fonseca, ha rinnegato i motivi per cui è stato chiamato fino alla panchina della . Non vale punti in classifica, è scontato, ma delinea un riconoscimento delle qualità della Roma. Per di più, così facendo, Pirlo ha ridato vigore alla maggioranza silenziosa che faticava ad accettare la direzione intrapresa dal calcio. Qui dove le fortune sono state costruite sull’eroismo della più strenue resistenza difensiva, condita da perfide ripartenza, una vittoria simile non fa altro che spingere a prender in spalla Pirlo.

La Roma, anche in virtù dell’atteggiamento avversario e del risultato, per una parità durata appena 13 minuti, s’è mostrata coerente con il proprio percorso, quello che invece non le era riuscito, se non a tratti, nelle altre sfide d’alta classifica. Semmai, visto l’ambizioso pensiero calcistico, per non finire nel ripiano degli “stranieri che vengono a lezione nella furba Italia”, Fonseca dovrà riuscire a conferire un'efficacia difensiva anche nei momenti in cui non è possibile difendersi col pallone.

I margini di miglioramento della Roma vengono tracciati nella lunga sequenza, quasi un minuto di gioco, che porta all’1-0, scaturito da una rimessa dal fondo con conseguente costruzione dal basso della .

Dalle immagini e ancor meglio dal video che per motivi di copyright non possono esser mostrati, si registra la differenza nelle prime pressioni dei giocatori della Roma. Carles Perez ha un’uscita decisamente più aggressiva rispetto allo spostamento di , così come Veretout è rigido nella marcatura su Rabiot mentre Karsdorp accompagna i movimenti di Alex Sandro con tempi diversi. Una dissonanza che finisce per smontare il blocco difensivo della Roma, mostrando una difficoltà nel leggere, ancor prima che reggere, le pressioni.

Gli interscambi e gli spostamenti dei giocatori avversari, uniti ad una tiepida circolazione del pallone, finiscono per lasciare la sfera, il primo obiettivo di una pressione, sempre scoperta, quindi facilmente giocabile in avanti. Fino a quando, recapitata a Bonucci, non salta di circa 50 metri. La postura del corpo di Kumbulla è riconducibile a quella adottata da Ibanez nell’azione analizzata nel derby, quindi orientata a Ronaldo che, come in più occasioni (traversa e anche tiro respinto da Pau Lopez) s’era avventato, in fuori-linea, sulla profondità alle spalle del più giovane in campo. Nella lettura della traiettoria, il difensore della Roma è costretto ad una torsione che ne complicherà il gesto tecnico successivo ma, quel che più salta agli occhi, è come la situazione non sia accompagnata dal resto della squadra, al punto che Rabiot, partito indietro rispetto a Diawara e sulla stessa linea di Veretout, può guadagnarsi la seconda palla successiva.

Da qui l’atto finale, quello che manda dietro la lavagna Diawara per non aver tenuto il passo di Kulusevski, uno con cilindrata ben più capiente rispetto al giallorosso. Se il 42 romanista può essere chiamato in causa, emerge il concetto individualistico negli atteggiamenti difensivi della Roma. Nel sistema di Ibanez, infatti, non scatta alcun segnale d’allarme che lo induca a prendersi cura del solco che sta spianando lo juventino alle spalle del suo compagno. Il seguito, purtroppo, è storia nota.

Clicky