Felice Romano, Segretario generale del SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia), si è espresso in una nota, commentando le scene di violenza verificatesi a Udine e Salerno: "Siamo di fronte a delinquenti che rasentano l'autolesionismo fisico, vittime di droghe e alcool. A Udine si è vista gente che si è lanciata davanti ad un treno in movimento pur di bloccarlo. Invasati che non sono più consapevoli nemmeno dei rischi fisici che corrono, forti poi della certezza di una totale impunità giuridica. A Salerno dei lanci di bombe carta, che oramai sono veri e propri ordigni esplosivi, sono stati sparati a mezz'altezza pur di colpire dei poliziotti. Il tutto a pochi metri da un distributore di benzina. Ora si ponga un freno immediato a tale follia. Perché di questo si tratta: follia. Orde di delinquenti che non vanno allo stadio per una maglia, ma per vendicarsi in modo premeditato o per dare sfogo a violenza gratuita".
Alla luce dei recenti avvenimenti, il segretario della principale organizzazione di rappresentanza del personale della Polizia di Stato ha avanzato pubblicamente richieste molto nette: "Si decida di chiudere gli stadi con partite a porte chiuse. Ci dispiace per i tifosi veri, ma i primi da tutelare sono proprio loro. Ed è chiaro che tali atti di violenza sono destinati a noi forze di Polizia, perché da quando non siamo più in servizio dentro gli stadi, gli scontri avvengono solo fuori. E questo si accompagna a tutte le aggressioni che subiamo quotidianamente fuori l'ambito sportivo. Tali delinquenti vengano adesso giudicati con la massima celerità e severità. Al ministro Piantedosi chiediamo che siano introdotte sanzioni economiche immediate, in aggiunta agli aspetti penali, a chiunque si rende protagonista o fiancheggiatore di tali atti di folle violenza". Romano ha inoltre espresso vicinanza alle forze dell'ordine impegnate nelle vicende menzionate: "Lasciatemi esprimere la piena solidarietà ai tanti colleghi feriti, e un plauso all'attività di prevenzione di Questure e Digos, che in entrambe le città hanno evitato vere e proprie stragi, grazie alla professionalità, all'equilibrio e alla tempestività dei nostri colleghi. Vogliamo sapere però, quale lavoratore oggi in questo Paese, va a lavorare sapendo di dover affrontare tali scene e tali invasati. Siamo stanchi".
Le misure preventive hanno coinvolto nelle scorse settimane anche i tifosi della Roma che, in seguito agli scontri avvenuti in occasione del derby capitolino, si erano visti vietare inizialmente le trasferte di Bologna e Udine, sebbene quest'ultimo divieto sia stato poi revocato in seguito al ricorso al Tar vinto dai tifosi, sostenuti dal club.