LAROMA24.IT (Chiara Ciotti) - Nessuna sfida, nessun rivale. Solo Daniele De Rossi. E ci perdonerete se oggi il consueto appuntamento settimanale che scandisce i rintocchi prima che la Roma scenda in campo, il confronto di giornata tra due protagonisti, non ci sarà. Oggi è per Daniele De Rossi, senza duellanti al cospetto, e ci perdonerà anche il Parma con la sua banda di tesserati.
L’esordio, la Champions, il Como, le bordate da fuori area e i tackle, gli abbracci con la Curva, le esultanze viscerali dopo un gol, la vena, gli occhi vividi, feroci d’amore, ricolmi d’orgoglio e poi gli sguardi lacerati dalla sconfitta, ma fieri. E ancora i mille baci alla casacca giallo e rossa, indossata, onorata, contorta di sudore e passione, dolore e desiderio, infine stracciata per amore. Senza retorica, alla maniera di Daniele De Rossi. E ancora gli errori, inspiegabili e contraddittori, che hanno rilanciato giudizi e sentenze, senza scalfire la natura del 16. E i 7-1, l’onore difeso, gli scudetti sul petto mancati, la sfrenata esultanza sugli spalti al gol di Dzeko e le parole in difesa di Kolarov, i derby di gioia, l’accoglienza ai compagni, le mani tese pronte ad afferrarli, una lunga infinita serie di gesta, il Barcellona e il Liverpool, Oporto e il rigore, l'abbraccio a Sabatini. E le parole d’amore.
“Ho solo un unico rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera”, e “la Roma la amo troppo. Mi viene da baciarla la Roma”, e ancora “Dobbiamo ringraziare di essere romanisti anche dopo un 7-1, ringrazio sempre di essere romanista”, “orgoglioso dei tifosi, si è ricreato qualcosa che non vivevo da quando ero bambino, serate piene di amore e romanismo”. Infine, la lettera: “Grazie ai tifosi della Roma, i miei tifosi. Mi permetto oggi di dire miei, perché l’amore che mi avete dato mi ha permesso di continuare ad essere in campo parte di voi. Siete stati la ragione per cui tante volte ho scelto di nuovo questa città. Nessun mai vi amerà più di me. Arrivederci”. Capitano, leader, compagno, tifoso e vanto. Oggi, sarà la 616a volta in carriera. Chiedete chi è Daniele De Rossi: “Il nostro faro nelle notti buie”, rispondono i tifosi; “perché tu sei noi in campo e noi siamo te sugli spalti”, ribadiscono i tifosi.
Chiedete chi è Daniele De Rossi ai compagni. “Non ero ancora entrato a Trigoria quando mi è arrivato un tuo messaggio con scritto ‘benvenuto in famiglia’”, firmato Nicolò Zaniolo. La serie infinita di “Grazie” di Alessandro Florenzi e "la Roma per Daniele è come una mamma o un papà". E ancora, da chi è passato per Trigoria, ha sostato, ha vissuto e infine salutato, a chi ancora c’è, fino a chi c’è sempre stato: “Voglio solo dirti che sei stato e che rimarrai per sempre il mio fratello di campo acquisito”, Francesco Totti.
Chiedete chi è Daniele De Rossi agli avversari: onesto, inarrivabile, alla sua maniera. Per la lealtà agli avversari, quella riconosciuta e apprezzata nei numerosi atti di stima recapitati a Daniele De Rossi in questi giorni: “Alcune bandiere continuano a sventolare alte e orgogliose, perché l'amore che hanno dato e ricevuto e i legami che hanno creato, sono una forza inesauribile”, l’elogio di Claudio Marchisio. Rimarcato dalle tifoserie avversarie: “Prima uomo poi calciatore”, l’omaggio della curva juventina; “fiero nemico in campo”, quello degli acerrimi avversari della Curva Nord laziale. De Rossi nella sua ultima conferenza da tesserato della Roma ha ringraziato anche “gli avversari, tante emozioni le ho sentite lì: nei derby, a Napoli, a Bergamo e così via. Il calcio è contrapposizione, un po’ di tifo e di ignoranza. Sono contento di aver avuto nemici”. Rispetto agli e degli avversari.
Chiedete chi è Daniele De Rossi: in campo e fuori per intelligenza, spessore, integrità, onestà e purezza senza eguali. Per come ha incarnato il romanismo, vessillo da innalzare, senza timori. Universale, cuore e bandiera. “De Rossi diventa il mare. Sale, s'ingrossa, cresce, tracima, straripa, dilaga, inonda, fuoriesce”, definizione di Tonino Cagnucci in “Daniele De Rossi. Il mare di Roma”. Calzante, inimitabile. Senza rivali, senza eroismi, semplicemente Daniele De Rossi per la 616a volta oggi. Sarà un “arrivederci”, del resto l’amore, quello sincero, non conosce addii. Ad maiora.