LAROMA24.IT (Matteo Arceri) – Se la Roma battendo la Sampdoria per 1-0 ha compiuto un importante passo in avanti per la corsa Champions, portandosi a -1 dal quarto posto, anche l’Udinese, vincendo la faticosa partita contro l’Empoli per 3-2 ha conquistato un pezzettino di salvezza, allontanandosi in tal modo dalla zona rossa della classifica ora distante 4 punti (con la gara contro la Lazio ancora da recuperare). Affinché non si vanifichi quanto fatto, entrambe le formazioni non possono permettersi di sbagliare, anche perché le squadre che li precedono rimangono dietro minacciose. Roma-Udinese, dunque, si preannuncia una partita avvincente dove essenziale sarà l’apporto che riusciranno a dare i due portieri, Mirante da una parte e Musso dall'altra, che si sono rivelati determinanti pur non iniziando il campionato da titolari.
LA SCALATA DI MIRANTE - Sabato contro l’Udinese sarà Antonio Mirante a difendere la porta giallorossa, come era accaduto nella partita di andata dove sostituì Olsen indisponibile per un risentimento muscolare accusato nell'allenamento di rifinitura. Quella contro i friulani fu per il portiere campano la partita di esordio in maglia giallorossa, un esordio sfortunato visto il gol subito da De Paul che ha determinato la sconfitta dei capitolini. Ma se alla Dacia Arena l’allora allenatore Di Francesco fu costretto a schierare Mirante a causa dell’infortunio del collega svedese, Claudio Ranieri, nel frattempo subentrato sulla panchina della Roma, ha deciso invece di far giocare nella prossima gara dell’Olimpico l’estremo difensore di Castellammare di Stabia per scelta tecnica. L’allenatore testaccino, appena insediatosi al timone della squadra capitolina, aveva subito riposto fiducia in Olsen tanto che alla conferenza di vigilia del match col Napoli aveva dichiarato: "Olsen o Mirante? Robin è un buon portiere. Mi piaceva già prima, per cui ha la mia fiducia". Poi però gli errori commessi proprio nella gara contro i partenopei hanno portato Ranieri a cambiare idea inserendo nel successivo turno di Serie A contro la Fiorentina l’ex Bologna. Una scelta che l’allenatore ha giustificato così nel post-partita: "Olsen è un solitario, parla poco con tutti e viste le prestazioni ho preferito dare un’opportunità a Mirante per vedere cosa potesse cambiare. Ha risposto bene, è un ragazzo esperto che sa il fatto suo". E qualcosa in effetti è cambiato perché tra le note positive della trasferta di Genova, oltre ai tre punti che riaccendono le speranze al 4° posto, c’è anche il fatto di essere tornati nella capitale senza subire gol dove il merito va anche al portiere italiano autore di grandi parate. L’ultimo clean sheet dei giallorossi risale alla gara del Bentegodi dell’8 febbraio scorso contro il Chievo vinta 3-0 e, sarà un caso oppure no, in quell'occasione a difendere la porta romanista c’era proprio Antonio Mirante.
'SAN MUSSO' - Per certi versi anche Juan Musso ha iniziato il campionato nelle vesti di secondo portiere per poi conquistare il posto da titolare. In realtà l’estremo difensore argentino, con passaporto italiano, viene rilevato la scorsa estate dal Recing Avellaneda per svolgere il ruolo di primo portiere dell’Udinese. Ma durante il ritiro pre-stagionale, a Sankt Veit, Musso riscontra un lieve trauma contusivo al primo dito della mano sinistra che non gli permetterà di giocare le prime gare di Serie A. Al suo posto Simone Scuffet, proclamato agli esordi come il futuro Buffon, che tra la panchina e l’esperienza nel Como ha finalmente l’occasione per prendersi il posto da titolare nella squadra dove è nato calcisticamente. Ed è così fino alla decima giornata di campionato quando, nella partita contro il Genoa, l’allora tecnico bianconero Julio Velazquez, a sorpresa, schiera Musso. Scelta motivata così dall'allenatore spagnolo: "Sono molto soddisfatto dal lavoro che stiamo facendo con i nostri tre portieri. Io e il mio staff decidiamo di settimana in settimana. Dopo quattro sconfitte (Lazio, Bologna, Juventus e Napoli ndr) era importante fare un cambio, ma non per far male a Simone, solo per cambiare l'atmosfera". Ma se quella partita contro il Genoa ha rappresentato per il friulano l’inizio del tracollo, finito a gennaio con la cessione in prestito nel club turco del Kasimpasa, per Musso invece è stato l’inizio di un sempre più crescendo di ottime prestazioni, conquistando la fiducia dei vari allenatori susseguitosi sulla panchina bianconera (Velazquez, Nicola e Tudor). Partita dopo partita il portiere argentino si rivela determinante in molte occasioni come nell'ultima gara di campionato contro l’Empoli, scontro diretto per la salvezza, dove i friulani conquistano i tre punti grazie anche al miracolo compiuto da Musso su tiro a colpo sicuro di Antonelli del possibile 3-3. Una parata che vale quasi quanto un gol e che ha portato alla sua 'santificazione' a ‘San Musso’ .