LAROMA24.IT - Nel cuore di Roma-Napoli ci sono Pjanic e Hamsik. Frecce differenti negli archi di Spalletti e Sarri, che lunedì si sfidano a duello per un piazzamento che nella mitologia veniva spesso rappresentato come il primo degli inutili, mentre nel calcio contemporaneo ha ritrovato una caratura di valore grazie alla possibilità di vincere un biglietto per la prossima fase a gironi di Champions League. Che equivale ad assegno di 50 milioni di euro, spendibile in credibilità oltre che come moneta per il calciomercato.
Dai libri di storia del calcio si legge che le partite si vincono a centrocampo, la terra di mezzo dove si gioca la padronanza del campo e quindi la possibilità di essere il protagonista o l'antagonista della gara. Proprio lì dove si troveranno Miralem Pjanic e Marek Hamsik, i centrocampisti più di moda in Roma-Napoli.
NATI PER DURARE A LUNGO - Divisi alla nascita da poco meno di un migliaio di giorni, 980 tra l'estate del 1987 che accolse lo slovacco e la primavera del 1990 quando venne alla luce il bosniaco, Hamsik e Pjanic saranno, incredibile ma vero, il volto storico di Roma-Napoli. Qualora le formazioni teoriche venissero confermate nella pratica, il capitano azzurro sarebbe il calciatore del Napoli più di lunga data in campo così come il 15 romanista lo sarebbe per i giallorossi, immaginando che Spalletti tenga inizialmente ai box De Rossi e Totti. Una longevità per scelta, più che per spietato interesse personale: Hamsik, "il mio erede" nel pensiero di Pavel Nedved, anche quest'estate avrebbe potuto salpare lontano da Napoli, magari per finire alla Juventus dove Allegri sentiva l'esigenza di un centrocampista multiaccessoriato. Pjanic, per il quale Totti ha confessato di "avere un debole", ha gli occhi addosso del Psg, come confessò proprio Laurent Blanc tempo fa: "Ci interessa".
SEGNO DISTINTIVO - L'ascensore verso la notorietà, per questo genere di centrocampisti, è il gol. Per un ruolo così complesso da analizzare, l'appassionato medio ha quindi bisogno di dati concreti che ne giustifichino l'esistenza. E cosa c'è di più significativo di un tiro che scuote il risultato? Pjanic e Hamsik si sono attrezzati presto: l'azzurro aveva iniziato andando in doppia cifra in Serie B col Brescia, il romanista ha chiuso a chiave i dubbi discorsi sulla sua importanza segnando 9 reti in questo campionato. Curiosamente, però, questa stagione ha significati opposti per i due, in materia di realizzazioni: la migliore per Pjanic, che mai aveva segnato 12 gol in una stagione, la peggiore, al momento, per Hamsik che mai ha segnato meno di 7 reti in Serie A, mentre ora è fermo a 5 (7 contando anche le coppe).
E nella loro storia con i gol, poco o nient'altro li accende come un Roma-Napoli. Pjanic ha marchiato a fuoco l'ultima sfida giocata un anno fa all'Olimpico e il Napoli è la squadra a cui ha segnato di più (3 reti), mentre Hamsik ha martoriato la Roma tra il 2007 e il 2011 con 5 esultanze, maggiori soddisfazioni gliel'ha date solo il Palermo con 7 reti. I 3 del romanista, più i 5 dell'azzurro: in addizione darebbe 8, seguendo la numerologia classica del calcio, quello che più li rappresenta.
MB