LAROMA24.IT (Andrea Papale) - La sosta del campionato dovuta agli impegni delle nazionali non ha di certo aiutato il calcio italiano ad abbandonare le polemiche del post Juventus-Roma. Sabato, però, si torna al calcio giocato: una Roma falcidiata dagli infortuni affronterà il Chievo Verona, sfida sulla carta tutt'altro che proibitiva per gli uomini di Rudi Garcia che dovranno tramutare la rabbia dello Juventus Stadium in foga agonistica, per non perdere ulteriore terreno sulla Vecchia Signora. Dopo aver saltato le sfide con Manchester City e Juventus a causa di un risentimento muscolare, tornerà tra i pali Morgan De Sanctis. Il portiere giallorosso è stato l'unico a non aver accolto l'invito alla calma del presidente James Pallotta dopo Juventus-Roma: "Alla Juve conta vincere, ma non importa il modo. Con loro mai ad armi pari". Le parole di De Sanctis tuonano dalle pagine della Gazzetta dello Sport e scuotono il mondo del calcio confermando il suo carisma e dando ennesima prova del rispetto meritato sul campo, grazie alla sua esperienza ventennale in Serie A. Così come carisma e rispetto sono termini che evocano la figura del portiere giallorosso, talento e aspettativa si associano, invece, al 'numero uno' che sabato si troverà di fronte a Morgan De Sanctis: Francesco Bardi, classe '92, da molti considerato il giovane portiere più promettente della Serie A.
LEADER IN CAMPO, CONSIGLIERE FEDERALE - Una personalità carismatica, l'esperienza ventennale e una spiccata dote comunicativa hanno permesso a Morgan De Sanctis di diventare leader indiscusso, dentro e fuori dal campo. Impeccabile e mai banale durante i confronti con i media, regista d'essai delle difese che finora ha diretto. Il perfetto uomo spogliatoio, già senatore di un gruppo (quello della Roma) che non è di certo sprovvisto di elementi di spicco, ha portato nella capitale l'esperienza da veterano e la reattività fisica da teenager, risultando quasi sempre impeccabile anche tra i pali. A 37 anni suonati è una pedina fondamentale dello scacchiere di Rudi Garcia in un ruolo che, nella storia del calcio romanista, non è quasi mai stato ricoperto da elementi del suo livello. L'indole carismatica gli ha fruttato anche un posto d'onore nella Figc: da consigliere federale il portiere della Roma ha sostenuto la candidatura alla presidenza della Federazione di Demetrio Albertini opponendosi con forza a quella del neo eletto Carlo Tavecchio.
SULLE ORME DEL CAMPIONE - Essere portieri in Serie A a ventidue anni significa come minimo aver provato ad imitare i campioni più in là con gli anni. Tipo De Sanctis, ad esempio. L'inizio della carriera nel massimo campionato italiano di Francesco Bardi (16 maggio 2010 ndr) coincide con la tredicesima stagione del portiere romanista, all'epoca impegnato a Napoli nella lotta scudetto contro la Juventus. Gli albori calcistici dei due portieri non sono poi così differenti, entrambi legati a piazze in grado di assicurare la giusta tranquillità durante il lavoro: De Sanctis ha trovato a Udine il trampolino di lancio, dopo gli inizi a Pescara ed esser stato scartato dalla Juventus. Bardi invece sta trovando la sua dimensione a Verona dopo aver calcato il prato del "Picchi" di Livorno ed essere approdato all'Inter (dove ha vinto il Torneo di Viareggio aggiudicandosi il titolo di miglior portiere della competizione). I nerazzurri lo hanno sapientemente mandato a fare le ossa a Novara e ora, per capire di che pasta è fatto, proprio tra le fila dei gialloblu: da parte sua nessun fiato, testa bassa e voglia di riuscire ad andare avanti solo mediante le proprie qualità. "Seguire le orme dei saggi": seguire le orme del numero 26 giallorosso.