LAROMA24.IT Roma-Udinese 2-3, Parma-Roma 3-2. Cambiano gli avversari ma non il risultato: i giallorossi vengono da due sconfitte consecutive e in entrambe le occasioni erano andati in vantaggio. Luomo dei gol in questo momento si chiama Erik Lamela, capocannoniere romanista con 6 reti totali in campionato
EL COCO Erik Lamela è nato il 4 marzo del 1992 a Carapachay, una provincia di Buenos Aires. Da giovanissimo, nonostante le avances del Barcellona, società sempre attenta nello scovare piccoli talenti, decide di restare in patria. Compie tutta la trafila nel River Plate (squadra di cui Erik è gran tifoso) per esordire sella serie A argentina il 13 giugno del 2009, alletà di 17 anni. La definitiva consacrazione tra le fila biancorosse arriva nel corso della stagione 2010/2011 quando Lamela scende in campo 32 volte tra Torneo di Apertura e Clausura cercando in tutti i modi di salvare il River Plate dalla serie B. A fine anno la retrocessione arriva (a causa del complicato conteggio di punti che esiste in Argentina che non si basa sulla somma di un solo anno) e il direttore sportivo della Roma Walter Sabatini ne approfitta per portare nella capitale quellargentino mancino al quale la maggior parte dei club europei si erano interessati. Nonostante laccordo con il River, Erik non può raggiungere in ritiro i suoi compagni per il Mondiale Under 20 che stava disputando con la nazionale argentina. Ed è proprio giocando con lAlbiceleste che Lamela si procura un infortunio alla caviglia che ne ritarda lesordio nel campionato italiano fino al 22 ottobre del 2011, giorno di Roma-Palermo. Luis Enrique lo inserisce tra i titolari, Erik ringrazia come solo i campioni sanno fare, entrando in area, accarezzando il pallone con il suo magico sinistro e tirondo a giro sul secondo palo. Gol. Questa magia permetterà alla Roma di portare a casa i 3 punti. Il sogno spagnolo a Roma, come noto, dura poco, e Lamela da 20enne cresciuto troppo in fretta, non può far altro che affondare insieme ai suoi compagni. Commette anche degli errori gravi ma giustificabili con la giovane età: la troppa pressione ricevuta lo porta a farsi espellere una volta in Coppa Italia, a sputare a Lichtsteiner e a farsi rimproverare da Dani Osvaldo. Episodio finito presto nel dimenticatoio tra i due che sono tuttora grandi amici. Dopo la stagione scorsa Lamela è cambiato, cresciuto. Sta rispondendo a suon di gol e prestazioni ai critici che troppo presto ne hanno criticato lacquisto. Aiutato da mister Zeman, che con lui sta usando più il bastone che la carota, intravedendo un campione. Lamela si è messo al lavoro ed è diventato un punto fermo del 4-3-3 del boemo, schierato nel ruolo di terzo offensivo a destra, posizione che gli permette di rientrare e dare sfoggio alla sua classe mancina. Sono già 6 i gol segnati nel corso della stagione 2012-2013, al secondo posto tra la classifica dei cannonieri in serie A. La speranza dei tifosi romanisti è che Erik non si fermi più, e che già da domenica contro il Palermo possano tornare indietro con il pensiero a 12 mesi fa, ammirando un tiro vellutato su secondo palo.
DYBALA Se Lamela, nonostante la stagione deludente fino a qui della Roma, sta facendo vedere cose bellissime, anche i tifosi del Palermo sperano di ammirare le stesse gesta in un ragazzo che è costato 11.9 milioni (bonus e commissioni comprese) al presidente Zamparini: Paulo Dybala, talento argentino nato il 15 novembre del 1993 a Laguna Larga. La Joya (così recita il suo soprannome) arriva in Italia dallInstituto, club con cui scende in campo 33 volte segnando la bellezza di 17 gol. Non pochi per un ragazzo di 18 anni. Le prestazioni gli valgono la chiamata della società siciliana ma oggi Dybala sta pagando la sua inesperienza e la sua giovane età. Nonostante il cambio in panchina imposto da Zamparini, passando da Sannino a Gasperini, Paulo ha giocato solo 4 gare delle 10 totali, partendo solo in un'occasione da titolare e subentrando dalla panchina 3 volte. Dybala è un attaccante mancino, gli piace muoversi tra gli spazi ma non disdegna nemmeno il ruolo di centravanti centrale, fungendo da riferimento per i compagni. Nel 3-4-2-1 disegnato dal tecnico del Palermo, Dybala è chiuso dal capitano Miccoli, giocatore dalle caratteristiche simili.
Non vi è dubbio che prima o poi la Joya darà sfoggio alla sua classe, la speranza dei tifosi romanisti è che i suoi gol arriveranno dopo domenica, mentre quelli di Lamela sono ben accetti sempre.
Marco Iannelli