LAROMA24.IT - Aspettando Villas Boas (forse) o chissà chi altro il futuro della Roma è ancora legato a questo triste e misero finale di stagione. Sabato sera - dopo aver già perso punti e orgoglio - la squadra di Luis Enrique, ironia della suerte, si ritroverà contro Montella. Vittoria o sconfitta poco importa. Rivoluzione docet. Tra i pochi spunti del match spunta la sfida a distanza tra Rodrigo Taddei e Marco Motta
TADDEI - Riesumato dal calcio inoffensivo di Luis Enrique il terzino brasiliano è stato uno dei protagonisti della Roma targata Spalletti prima e di quella comandata - a tratti - da Ranieri dopo.
Non solo aurelio. Prelevato dal Siena (a parametro zero) nel 2005 il centrocampista brasiliano è diventato uno dei calciatori-simbolo del 4-2-3-1 di spallettiana memoria. Con l'allenatore toscano infatti Taddei ha messo in mostra tutta la propria duttilità ricoprendo - anche a causa del non proprio ricco mercato della gestione Rosella Sensi - tutti i ruoli. Attaccante compreso.
Con la squadra giallorossa Rodrigo ha giocato 267 partite e segnato 28 gol, numeri che parlano da soli e che fotografano la carriera di uno dei più importanti protagonisti della Roma degli ultimi anni. E del futuro. Visto il lungo contratto che lo legherà (volenti o nolenti) alla capitale fino al 2014.
MOTTA - Ei fu. Arrivato a Roma per volere di Spalletti dopo un debutto in grande stile con il Genoa - senza dimenticare l'ottima prestazione all'Olimpico contro l'Arsenal - il terzino brianzolo si è poi perso velocemente nei meandri del progetto sensiano.
Scalate le vette delle nazionali giovanili e della Serie A infatti Motta, terminata la stagione 2008/2009, iniziò la personale lenta e ineserobile discesa negli inferi tra panchine e tribune sotto la gestione - a tratti - di Ranieri. Dio odia i tristi e le comproprietà giallorosse targate Pradè. Così, accusato dall'ex ds giallorosso di tener in ostaggio il ricco mercato della Roma, l'apostata venne poi immolato alla causa a fine stagione quando l'Udinese ricomprò la metà dal cartellino.
Dopo un anno di purgatorio con Delneri a gennaio di quest'anno Motta viene scelto da Montella che decide di portarselo a Catania dove l'ex terzino giallorosso si è riscattato (questa volta non c'entra Pradé) trovando in parte almeno la continuità perduta.
Gianluca Pace