LA SFIDA NELLA SFIDA: Osvaldo vs Denis

23/02/2012 alle 10:56.

LAROMA24.IT – L’attaccante è un agglomerato di sensazioni, emozioni e numeri che vivono dell’umore e della fortuna del momento: da 8 in pagella quando si segna, al massimo uno striminzito 6 quando quella rete proprio non si vuole muovere. Il tabellino a fine gara è il loro vero giudice, quel numero 9 plastificato sulla schiena lascia

MAMMA BAIRES – Pablo Daniel Osvaldo nasce a Buenos Aires nel 1986. Comincia nelle giovanili del Lanus, all’età di 9 anni. Approda nel ’99 al Banfield e solo un anno dopo milita nelle file dell’Huracan, fino al 2005. La capitale argentina dà i natali anche a German Denis, cresciuto a Remedios De Escalada, a pochi passi da Baires. Meno girovago di Osvaldo, questo biondino comincia proprio qui il suo tirocinio: 25 gol in 33 presenze, collezionati in due anni nel Talleres, la squadra locale.

ARGENTINA, UNA SCELTA - "Olvidadizo de que ya lo era, me propuse ser argentino", ironizza Borges, anch’egli di Buenos Aires. Non è questo il pensiero di Osvaldo, che lascia il suo paese a 20 anni, destinazione Bergamo. L’Atalanta lo cede dopo sei mesi al Lecce, e da qui inizia l’avventura italiana per Daniel, che in 4 anni colleziona 77 presenze e 16 con le maglie di Lecce, e .

Diversa invece la scelta di Denis: fino ai 26 anni, escludendo la parentesi in C1 a Cesena (29 presenze, 3 gol) rimane in Argentina, vestendo le maglie di Quilmes, , Colon e Independiente. Bottino di tutto rispetto nella terra natia: 192 presenze e 81 gol tra asado e chorizos.

ITALIA, FORTUNA E (IN)SUCCESSO – Denis approda al nel 2008 e conferma quanto visto in Argentina. Nella stagione d’esordio prima Reja e poi Donadoni faranno di lui il giocatore più utilizzato dell’intera annata azzurra: 41 presenze, condite da 10 gol. Nel 2010 viene acquistato dall’Udinese, proprio mentre il meno fortunato Osvaldo lascia l’Italia per approdare all’Espanyol dopo le poco brillanti esperienze in Serie A. Per la punta naturalizzata italiana è la consacrazione: 20 gol in 44 presenze a gli valgono l’interesse della Roma.

25 AGOSTO, FESTA DELL’ABBONDANZA – Scelte diverse, successi e consacrazioni in lingua spagnola, ma con un Oceano Atlantico a dividerli, Denis e Osvaldo incrociano i propri destini il 25 agosto 2011. Il biondo di Remedios lascia l’Udinese e arriva in prestito all’Atalanta: una piazza che non vive un momento facile, tra la di Doni, l’ombra del calcioscommesse e il pesante handicap della penalizzazione. Un volo Iberia delle 21.05 della sera prima aveva intanto consegnato alla Roma il proprio bomber: 25 agosto, il centravanti di Baires firma fino al 2016 con i giallorossi. Ad attenderlo a Trigoria c’è la novità di un progetto tecnico unico in Italia e il peso delle aspettative di un’intera à, pronta ad innamorarsi un’altra volta della mitraglia argentina.

21 DICEMBRE 2011 – La straordinaria partenza dell’Atalanta nella stagione 2011-2012 sembrerebbe, dati alla mano, avere nome e cognome: German Denis, 12 gol da settembre a dicembre, quattro mesi con lo sprint del centometrista. Positivo, ma meno decisivo, il bottino di Osvaldo: 7 gol nei primi 4 mesi in giallorosso. Un ironico fil rouge unisce i due bomber di Baires: 21 dicembre 2011, Denis segna su rigore contro il Cesena, dando il via alla rimonta atalantina sui romagnoli (finirà 4-1); Osvaldo invece chiude i conti al Dall’Ara contro il , piegato per 0-2, e ‘tutti al mare’. Da allora però nessun boato, nessuna pacca sulla spalla, nessuna mitraglia, comincia così il digiuno dei due argentini. Bloccato da una lesione muscolare il 5 gennaio, Osvaldo resta fuori più di un mese; Denis subisce invece il calo fisiologico di tutta la sua Atalanta, tanto brillante a inizio campionato, quanto stanca e sfortunata a metà stagione.

GOL Y BOFOTEDAS – Biondo, ripulito e sobrio Denis, tra Tarzan e Johnny Depp Osvaldo: i due bomber differiscono nel look, ma il fuoco sudamericano accomuna le due personalità. Nel suo periodo napoletano ‘el tanque’ sfodera la ‘garra’ contro Santacroce: un contrasto di troppo in allenamento fa nascere una discussione tra i due, parte anche uno schiaffo che colpisce in pieno viso il difensore azzurro. Da una cinquina all’altra, ben più noto è il ‘buffetto’ di Osvaldo a Lamela: una discussione per un passaggio in meno si trasforma in baruffa, con l’attaccante che colpisce a mano aperta il volto del ‘Coco’.

 

Antonio Paesano