Nuovo appuntamento con 3 colori, 1 semaforo, miniguida alla stagione giallorossa che per ogni partita del campionato analizzerà pregi e difetti che si sono manifestati prima, durante e dopo le imprese dei giallorossi
VERDE:
- Finisce col più giovane (Romagnoli, classe 1995) che festeggiando cosparge di neve il più saggio (Andreazzoli, classe 1953). È l'immagine anche generazionale di un gruppo ritrovato per coesione e nello spirito nella prova del nove dopo la sbornia post Juventus, che senza la continuità rischiava (rischia) di essere effimera.
- Se la squadra torna ad avvicinare l'Europa in una Bergamo formato Aspen lo deve in gran parte a Miralem Pjanic: primo tempo alla Pirlo con una leadership che trascina i compagni in assenza di Totti e De Rossi.
- Entra in campo nel momento clou della gara con una lucidità e uno smalto sorprendenti per chi ha fatto finora tanta anticamera. Simone Perrotta è una delle bellissime foto di un pomeriggio felice.
- Torosidis gol esce a sorpresa dall'urna bergamasca, riscattando anche l'errore sul 2-2 di Livaja. Un protagonista che si conferma nel ruolo meno atteso, regalando tre punti che oggi non sono decisivi. Ma potrebbero diventarlo.
GIALLO:
- Va ad intermittenza, ma da Erik Lamela é lecito chiedere di più nonostante sia stato tra i più penalizzati dalle condizioni atmosferiche proibitive.
- La difesa a tre non si improvvisa. Burdisso, Marcos e Piris lottano ma concedono anche troppo, penalizzati anche da una protezione tattica mancante in mediana come quella di De Rossi.
ROSSO:
- Giochicchia nel primo, scompare nel secondo. Osvaldo non replica la prova con la Juve e produce comunque troppo poco per uno come lui che, quando vuole, é in grado di fare la differenza.