Conferenza Ritiro, PERROTTA: "Siamo sempre stati un gruppo unito"

18/07/2010 alle 13:52.

Nella sala stampa allestita presso il ritiro giallorosso, parla Simone Perrotta, giunto alla settima stagione in giallorosso. Queste le parole del romanista in Val Pusteria presentatosi davanti ai microfoni con qualche minuto d'anticipo:

C'è differenza tra il metodo di lavorare di Ranieri e quello di Spalletti?

"Si è cambiato abbastanza. Il Capanna predilige di più le distanze brevi mentre prima eravamo abituati alle distanze lunghe. Sinceramente è un modo nuovo di lavorare per quasi tutti noi. Per certi versi sono anche curiosi per come reagiremo a questo modo di lavorare e poi non si fa più della forza specifica in palestra ma corsa applicata. Siamo molto curiosi di vedere come andrà".

Avete parlato del modulo di gioco?

"Sinceramente no. Non ne abbiamo parlato. Anche nella passata stagione il mister non si è mai fertilizzato su solo un modulo. Abbiamo giocato in mezzo al campo a tre e a quattro, quindi non credo sia un problema".

Vedendovi al lavoro si osserva una grande tranquillità. Sereni, molti sorrisi, sarà anche per questo nuovo discorso che riguarda il pallone che si vede di più rispetto ad altri ritiri. C'è questa armonia che di nota. La puoi confermare?

"Per voi è una novità ma per noi no. Siete a contatto con noi durante gli allenamenti molto di più. I nostri sono sempre stati così anche durante la stagione, anche nei periodi non molto felici. Il grupoo è stato sempre bello unito e sorridente, sempre scherzoso. Ci sono momenti in cui le cose vanno meno bene  e quindi c'è coscienza della situazione e più attenzione nei particolari. E' un momento in cui si può anche scherzare perchè siamo lontani dal campionato".

Sembrate di più uniti più compatti, come se la squadra, visto anche il momento societario, facesse solo ed esclusivamente il proprio lavoro?

"Noi quello dobbiamo fare. Ci sono altre persone, professionisti, che devono pensare alle altre situazioni. Noi dobbiamo pensare al campo, lavorare...cercare di fare di fare il meglio possibile."

E' arrivato Simplicio, è arrivato Adriano, ancora in stand-by il discorso che riguarda Burdisso. In questo momento, giocando un pò con le figurine, la Roma è migliore rispetto allo scorso anno?

"Sono andati via giocatori molto importanti. E' andato via Toni, Tonetto, Motta...sono andati via giocatori che per un motivo o per un altro erano importanti. Sono arrivati giocatori che negli anni passati hanno fatto veramente bene. Adriano ha sempre fatto gol, Simplicio sa fare tutte le fasi, sia difensiva che offensiva. Siamo un buon gruppo. A differenza degli anni passati c'è una rosa un pò più larga."

Hai parlato di serenità, d'isolamento dal punto di vista societario. Ranieri su questo aspetto come riesce a tranquillizzarvi?

"Ci ha tranquillizzato la presidentessa il primo giorno di ritiro. L'abbiamo vista molto serena. D'altre parte noi dobbiamo solo ringraziarla questa famiglia. Non bisogna dimenticare quello che ha fatto la famiglia Sensi per questa società. Sono arrivato sei anni fa e la situazione era già un pò delicata. In questi sei anni hanno sempre lasciato una squadra hai vertici. Ci hanno portato per due anni a lottare contro una corazzata come l'Inter. Per due anni campioni d'Italia a mezz'ora dalla fine. Abbiamo vinto due Coppa Italia e per due anni siamo stati la squadra a rappresentare nei quarti la nostra nazione in . Hanno sempre tenuto la squadra al vertice. Prima che arrivassi io anche vinto uno scudetto e una coppa. Io credo che si debba solo ringraziare la famiglia e basta."

Quali sono gli obiettivi stagionali. Confermarvi o fare meglio? 

"Il nostro obiettivo è sempre quello di migliorarsi. E' normale che sarà difficile migliorare quello che abbiamo l'anno scorso anche perchè abbiamo fatto delle cose incredibili. Siamo partiti male e abbiamo fatto una rincorsa eccezionale. Pensavamo di arrivare quarti, poi terzi, poi secondi, poi addirittura abbiamo fatto un sorpasso che c'è rimasto in gola. Cercheremo di partire meglio rispetto alla passata stagione".

La delusione per i Mondiali?

"Io la delusione non l'ho mai avuta. Erano cose che mi aspettavo, non ho mai pensato, sinceramente, di andare al Mondiale. C'ho sperato fino alla fine ma segnali positivi non ne ho mai avuti. Sono stato realista".

Lippi ha provato tanti moduli e si è parlato spesso di Marchisio come di un vice-Perrotta?

"E' una domanda che mi sono posto anch'io ma se lui ha deciso così avrà avuto i suoi motivi".

Il Mondiale ha dimostrato che il calcio italiano è rimasto un pò indietro. Si parla di molti stranieri ed hanno anche bloccato l'arrivo di extra-comunitari?

"E' un discorso molto più ampio. Avendo un campionato meno importante, gli stanieri vanno a giocare nei campionati esteri e fanno la . I nostri giovani purtroppo giocano nelle squadre minori e non acquisiscono esperienza internazionale. E questo significa molto, perchè giocare una partita in o giocarla in campionato sono due cose totalmente differenti. Per non parlare della Nazionale. La cassacca della Nazionale pesa perché c’è molta pressione e ti rendi conto che rappresenti il tuo paese e anche se hai qualità tecniche fai fatica perchè mentalmente non sei pronto per affrontare certi impegni”.

Con Ranieri, a differenza di Spalletti, si fatica di meno nella preparazione?

"La fatica è la stessa. Noi siamo molto curiosi e ne parliamo stesso. Il prof.Capanna è uno che sa il fatto suo. Lavoriamo che ci può far solo bene".

Come spieghi le scelte di Lippi di portare giocatori a fine carriera e altri che erano stati infortunati durante la stagione?

"Il Mondiale ti da grande eseperienza. Non c'erano giocaotori a fine carriere, magari qualcuno che aveva problemi fisici. Il mister ha scelto solo in base alla sua testa non in base ad altre situazioni".

Come vi approcciate alla nuova stagione?

"Ripeterci è difficile, ma dobbiamo provare a iniziare meglio perchè non vogliamo dare un vantaggio all'Inter."

Chi si può inserire nella lotta scudetto?

"La ha cambiato tanto. Alla fine le squadre sono sempre le stesse: Roma, Inter, Milan, e magari qualche sorpresa".

L'addio di Mourinho può essere un handicap per l'Inter?

"Era un bel faro per la squadra. Sono rimasti un pò spiazzati dall'addio del portoghese ma Benitez è un grande allenatore e spero faccia meno bene di Mourinho."

Hai giocato in tutti i ruoli del centrocampo. Ti può dare fastidio non avere un ruolo fisso?

"Non anzi è solo un'arma a mia disposizione."

Quanto senti di poter giocare per la Roma?

"Sono abituato a essere a scandenza di contratto. Cerco di lavorare cn serenità e con entusiasmo mi piacerebbe molto restare a Roma perchè sto molto bene qui"

Ormai sei un veterano del gruppo. Cosa è mancato per vincere lo Scudetto?

"Non lo so. In alcune situazioni la fortuna ha influito. pensiamo spesso alla partita con la Samp in cui dovevamo essere sul 3-0 al primo tempo e alla fine abbiamo perso. Dobbiamo guardare avanti però"

Nel gruppo sentite di poter competere ad alti livelli?

"Proveremo ad arrivare in fondo a tutto le competizioni. Tutto sta nel partire bene e prende entusiasmo."

Pensi che con con l'arrivo di Prandelli potresti tornare in Nazionale?

"Non lo so. C'è anche voglia di ringiovanire la Rosa. Io non chiudo la porta a nessuno".

Si vede che il rapporto con la società è buono. Hai parlato anche di premi con la dirigenza?

"No mai. Abbiamo parlato sempre di partita in partita anche in . Era la società a decidere per i premi".

Come state vivendo la situazione finanziaria?

"Siamo sereni. Ci deve interessare poco questa storia".

La mancata convocazione è come averti negato qualcosa che meritavi?

"Non posso risponderti secco. Sinceramente ho rispettato la decisione di Lippi anche se la pensavo in maniera diversa".

Per il calcio in generale, bisognerebbe fare di più?

"Non era il momento giusto per fare la riforma sugli extracomunitari perchè c'erano delle trattative in corso. Il problema è che giocatori bravi giocano in squadre piccole e non fanno esperienza".

La Spagna può essere un modello?

"Non è un modello facile da seguire. Giocano così da sempre e hanno raggiunto grandi traguardi".

Adriano?

"Lo vedo molto carico ed è sempre uno con la battuta pronta. Farà sicuramente una grande stagione".

Rispetto alle altre la Roma da dove parte?

Con le grandi. L'Inter è sempre la favorita anche se ha perso Mourinho. Benitez è un ottimo allenatore anche se ha vinto poco negli ultimi anni. Subito dopo, con la e con il Milan, ci saremo noi."

Sarà sempre un duello Roma-Inter?

"Spero di si, anche se con un finale diverso"