Motta- Andreolli-Cerci, rinforzi veri

06/07/2009 alle 16:55.

CORSPORT - Dipende dai punti di vista. C’è un bic­chiere mezzo pieno nel mercato della Roma che, forse perchè sono tanti e tali i problemi della so­cietà, in pochi riescono a vedere. Proviamoci. Non c’è il solo Guberti tra gli arrivi. Ci sono an­che altri due giocatori e mezzo, diciamo tre, gio­vani ma non più di belle speran­ze. Giovani affermati che chiedo­no solo campo per giocare.

Qualcuno potrà obiettare che si tratta di caval­li di ritorno, che Motta in realtà non può conside­rarsi un vero e proprio acquisto perchè ha già giocato negli ultimi cinque mesi dell’ultima sta­gione romanista. Ma in realtà stiamo parlando di tre giocatori di un livello (considerando insieme i fattori età più valore effettivo) che in Italia nes­suna squadra mette sul mercato e che all’estero farebbero pagare non poco. Motta è stato indica­to dall’Uefa tra i top 11 dell’Europeo. Andreolli è stato il miglior centrale difensivo del torneo con­tinentale. Cerci è pronto per stupire.

FATTORE ROMA - Marco Motta non aveva mai at­traversato il Po, professionalmente parlando. Il ragazzo del profondo Nord era affascinato e spa­ventato dalla Capitale dove anche personalmente non era mai stato, se non per qualche raduno. Son bastati pochi giorni e l’esordio per far capire a Marco che la scelta era giustissima. Come esterni de­stri di difesa in questa stagione la Roma potrà avere anche Cicinho (ma rientrerà più in là dopo l’ope­razione al ginocchio) e Cassetti, reduce da una stagione tribolatissima, condita da infortuni di ogni tipo che ne hanno pesantemen­te condizionato il rendimento. Motta parte alla pari, consapevole che la Roma crede in lui visto che ha fatto di tutto per tenerlo, «acquistando­ne » la metà dopo i quattro mesi di prestito.

VOGLIA DI GIOCARE - Discorso diverso per Mar­co Andreolli che rientra dal prestito al Sassuolo dove era andato lo scorso anno (di comune accor­do con la società) per giocare con continuità e te­stare se stesso dopo quasi due anni passati in in­fermeria per i guai alla schiena. Col senno di poi si potrebbe dire che in realtà se Andreolli fosse rimasto a Roma avrebbe giocato e non poco, vi­ste le continue assenze dei due centrali titolari, Mexes e Juan, le vicende di Panucci, lo scarso af­fidamento di Loria e Diamoutene.

Andreolli ha giocato un grande campionato di serie B e un eccel­lente europeo. I problemi fisici sono ormai un lontano, fastidioso ricordo. Ma adesso Marco chiede di giocare, ha ambizioni impor­tanti, spera di poter rientrare in extremis anche nei convocati del­la nazionale maggiore per i mon­diali.

«Devo parlare con i dirigenti della Roma»

ha detto prima di andare in vacanza.

E la Roma sa di avere in rosa un terzo centra­le difensivo (Panucci e Loria non ci sono più) che può rilevare tranquillamente uno dei due titola­ri. Sempre che proprio uno tra Mexes e Juan non sia costretto per esigenze di bilancio a cambiare maglia. In tal caso Andreolli è un potenziale tito­lare.

La Roma è interessata a Esposito del Lec­ce, ma ci sarà anche un motivo se Andreolli è sta­to il titolare dell’Under 21 ed Esposito (con tutto il rispetto per un giocatore in costante ascesa) pur essendo in età non è stato neanche convoca­to da Casiraghi.

VOGLIA DI STUPIRE - Alessio Cerci ha un caratte­re schietto, poco diplomatico. E le cose che pen­sa non le mada a dire. Per esem­pio: «Guberti è un ottimo acquisto da parte della Roma. Gioca più o meno nel mio ruolo anche se lui si trova meglio a sinistra e io a de­stra. Due anni fa giocavamo en­trambi in serie B, io nel Pisa e lui nell’Ascoli. Credo di aver fatto molto meglio io, cifre e rendimen­to alla mano. L’anno scorso non conta, ho passato tutto il tempo per la riabilitazio­ne dopo l’intervento al ginocchio».

Cerci rientra dal prestito dall’Atalanta e vuol far vedere a Spalletti che uno degli esterni d’at­tacco che cerca c’è già in casa giallorossa. Il ra­gazzo è maturato sotto ogni profilo, anche quello atletico. Anche per lui i problemi fisici sono alle spalle ed è pronto a giocarsi le sue carte.