
Gaming e Sol Levante: un legame indissolubile. Una lunga storia d’amore tra il Giappone e i videogames. Il paese asiatico infatti è quello che ha più sfruttato le potenzialità del gaming. Sia in termini di mercato ma anche in termini culturali, per esportare l’immagine e la cultura giapponese nel mondo.
Un successo partito dagli anni '80 e cresciuto nel corso degli anni in modo esponenziale. Proprio in quel periodo l’industria del gaming giapponese si preparava a soppiantare quella americana. Di quel periodo è il lancio sul mercato degli arcade di titoli che resteranno nella storia e sono popolari anche al giorno d’oggi. Da Space Invaders a Super Mario Bros, passando per Tetris e Pac Man. La vera rivoluzione è partita proprio dal Giappone. La protagonista assoluta della svolta è stata la Nintendo, che con il lancio del NES (Nintendo Entertainment System) ha inaugurato l’era delle console e dell’home gaming.
Rivoluzione che è proseguita anche negli anni 90, con l’industria del gaming giapponese a farla da padrone anche per quanto riguarda i progressi tecnologici. Dai giochi a 32 bit ai 64 bit e dalla grafica 2D a quella in 3D, anche qui sono le case giapponesi a farla da padrone. Non solo la Nintendo. In quel periodo escono altre console come la Mega Drive della Sega per arrivare all’exploit realizzato da Sony e dalla prima versione della Playstation, ora arrivata alla quarta generazione.
Sempre di marca nipponica sono i grandi titoli, che hanno avuto numerosi seguiti fino al giorno d’oggi. Nintendo punta tutto sulle saghe di Super Mario e Zelda e in tempi più recenti sulla serie dei Pokemon, resi celebri anche dalla celebre serie animata. La Sony ha come titolo di punta la saga di Final Fantasy, prodotta dalla Square Enix. Il picchiaduro Street Fighters, lanciato nei primi anni 90’, è invece il primo prodotto di bandiera della Capcom. Un settore sul quale puntano diversi sviluppatori nipponici: dalla SNK che lancia in quel periodo Fatal Fury e Art of Fighting, che coinfluiranno poi nella lunga serie di King of Fighters, alla Namco che come titolo di punta ha invece la saga di Tekken. Senza dimenticare anche il calcio: sul finire degli anni 90’ e la Konami, con Winning Eleven (inizialmente destinato al mercato giapponese, poi esportato con il titolo di PES) la diretta concorrente dell’americana EA Sport e alla serie Fifa. Settore su cui si concentreranno gli sforzi dei prossimi anni, con giochi sempre aggiornati e uscite a cadenza annuale. L’evoluzione che non si è arrestata negli anni duemila, con l’arrivo delle piattaforme online, ora disponibili anche per console. Con ancora i giapponesi (sempre la Sony con il lancio del PSNetwork) a fare da apripista.