Post Match - Da Pisa a Firenze

07/10/2025 alle 11:55.
pmsoulr24

LR24.IT (MIRKO BUSSI) - Era comunque in Toscana, era lo stesso il primo gol di una partita e a metterci la firma ancora Soulé. Così come la Roma aveva colpito a Pisa, lo fa un centinaio di chilometri più in là e poco dopo un mese. A Firenze come quella sera del 30 agosto: ingresso in area con passaggio diagonale da sinistra, lavoro di sponda dell'attaccante, raccolto e impreziosito da Soulé. La rete dell'1-1 di domenica ricorda molto da vicino quella decisiva nello 0-1 di Pisa.

La particolarità del gol di domenica è che arriva in un contesto poco frequente nelle abitudini di Gasperini, al termine di una sequenza di 14 passaggi che ha portato la Roma a monetizzare un attacco posizionale. Raramente, infatti, l'allenatore giallorosso preferisce elaborati così lunghi, tant'è che la Roma è 8a in Serie A, dietro tutte le big, per sequenze da più di 10 passaggi. Preferisce, o preferirebbe, andare dritto al punto, a minacciare l'area di rigore. Ma quel discorso sulla comfort zone di qualche conferenza fa di Gasperini pare trovare forma anche in questo aspetto: la necessità di associarsi, per caratteristiche, dei giocatori offensivi della Roma, ne obbliga ad aumentare la verbosità degli sviluppi offensivi. Pochi, infatti, i giocatori offensivi in dote che possono mettersi in autonomia, tramite dribbling o strappi incisivi, negli ultimi metri di campo.

E allora è necessario legarsi, mettersi in comune. Come avviene nell'1-1 di domenica: da Koné, posizionato in ampiezza, si passa per Dovbyk che mostra quantomeno dedizione nello studio della parte, inarcando il corpo e mantenendo il proprio marcatore alle spalle prima di rifinire con un tocco d'esterno che Soulé trasformerà in assist dopo essersi smarcato centralmente.

Una traccia che verrà riproposta poco dopo, al 27', stavolta in un contesto di transizione. Dopo il recupero di Koné, la Roma si dispiega nuovamente da sinistra, da dove Baldanzi produrrà un altro passaggio diagonale ancora dalle zolle intorno al vertice dell'area di rigore. Stavolta viene saltato il lavoro di rifinitura dell'attaccante, con Dovbyk che attaccando la porta si trascina in basso i centrali rimanenti di Pioli. Liberando, così, quella zona di finalizzazione all'altezza del dischetto. Dove si è smarcato nuovamente Soulé che calcerà da una posizione ancor più favorevole rispetto a quella dell'1-1.

A Pisa, nell'opera originale, era stato Dybala a far accedere all'area di rigore sempre dai cancelli del vertice sinistro, con un passaggio d'esterno che fu protetto, levigato e poi ridistribuito da Ferguson, sempre per Soulé, protagonista di un altro smarcamento simile a quello visto domenica pomeriggio.

Nelle tre situazionali analizzate, le due di domenica al 'Franchi' e quella che valse il jackpot a Pisa, c'è una costante e un'eccezione delle abitudini emerse dalle prime 6 gare della Roma di Serie A. La costante è rappresentata dalla finalizzazione di Soulé: 18 tiri in questo primo scorcio di stagione, di gran lunga il principale "tiratore" romanista, con almeno il doppio delle conclusioni rispetto ad ogni compagno. Il secondo in graduatoria, con 9 tentativi, è addirittura Cristante. Nel dato aggiustato sulla media per i minuti giocati, Dybala ed El Shaarawy hanno più tiri (4,53 e 3,57 contro i 3,34 del numero 18 romanista) ma conferma come l'argentino, alla sua seconda stagione, sia ora l'attore principale dell'attacco romanista.

L'eccezione, invece, è rappresentata dal punto di ingresso: le 3 situazioni messe alla lente, infatti, hanno accessi in area da sinistra, così da facilitare la conclusione per il mancino di Soulé. In realtà, però, la Roma pende a destra: domenica scorsa l'82% degli attacchi è arrivato dalla catena di Celik, Wesley e appunto Soulé. Con 1,16 punti di xG, su 1,42 complessivi, prodotti proprio partendo da destra. Appena il 16% degli attacchi è arrivato da sinistra, soltanto il 3% dal centro. A volte, però, uscire dalle abitudini permette di scoprire scorci migliori.