
LR24 (MIRKO BUSSI) - Per uscire dal fango del primo tempo, domenica Claudio Ranieri ha cambiato la trazione della squadra, montandola su un 4-4-2 che già in questi mesi ha più volte utilizzato come assetto di riserva. La modifica, se in costruzione scivolava agevolmente visto che la Roma spesso si predispone a 4, gracchiava pericolosamente nelle pressioni offensive. Qui, infatti, quando la squadra di Ranieri vuole darsi un tono più aggressivo nelle riconquiste mantiene orientamenti sull'uomo che ora diventavano più complicati da assecondare. Il risultato è stato di una squadra che perdeva le distanze di sicurezza, si allungava facilmente a cui, di conseguenza, doveva sopperire con lunghe corse che, alla fine, produrranno il dato di chilometri percorsi più alto del 2025: oltre 121 chilometri.
L'immagine del 52', ad inizio secondo tempo, riassume le difficoltà: quando Dovbyk tenta di allungare la pressione sul portiere avversario, Caprile, le due linee da 4 romaniste offrono spazi intermedi di ricezione particolarmente dolorosi. La giocata diretta dell'estremo difensore va ad incendiare proprio quella zona, con un 4v4 che terminerà con la pericolosa girata in area di Piccoli.
#RomaCagliari/#PostMatch 2/4
Oltre 121 km percorsi: il dato più alto del 2025.
Perché la Roma faticava a mantenersi blocco quando si alzava in pressione, offrendo distanze importanti tra i reparti.
Bastava scavalcare le prime due linee per aprirsi un 4v4 fino al tiro di Piccoli. pic.twitter.com/tqmG0ygnHE— Mirko Bussi (@MirkoBussi) March 19, 2025
L'utilizzo di Caprile era il filo tramite cui il Cagliari scuciva la maglia di pressioni della Roma. I richiami al proprio portiere della squadra di Nicola servivano a tirare avanti Dovbyk e con sé le prime uscite romaniste, con Adopo che rimaneva come uomo dispari tra le linee mentre Koné e Paredes, la coppia centrale romanista, avevano in dote gli altri riferimenti nel ruolo, Prati e Deiola. Si accendeva un altro 4 contro 4 che stavolta si sfogava nella profondità di Piccoli su Ndicka, fino al tiro in diagonale dell'attaccante del Cagliari.
Scenario simile verrà riproposto una manciata di minuti dopo, al 68'. Il gioco delle coppie stavolta offriva a Makoumbou una facile ricezione alle spalle della prima pressione romanista, su passaggio chiave nuovamente di Caprile, timbrando nuovamente le difficoltà della Roma ad evitare giocate interne. A quel punto la squadra giallorossa, sul successivo sviluppo a destra, era costretta a precipitarsi verso la propria area per ricomporre qualcosa di paragonabile ad un blocco difensivo. Il cross di Zortea portava al tiro di Piccoli, un altro spavento prodotto dal Cagliari. Cambiare trazione, a volte, obbliga a cambiare anche lo stile di guida.
#RomaCagliari/#PostMatch 4/4
Anche qui, altri metri all'indietro per una pressione offensiva inefficace: il giocatore 'spaiato' viene raggiunto nuovamente da una giocata di Caprile, sul successivo sviluppo da destra arriverà un altro pericolo del Cagliari. pic.twitter.com/QwzXE0XSQG— Mirko Bussi (@MirkoBussi) March 19, 2025