Post Match - Appunti per il futuro

28/05/2024 alle 13:22.
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LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - L'ultima giornata, da dimenticare, andrà invece ricordata, ha tenuto a dire Daniele De Rossi. Servirà da monito, appesa nelle pareti dell'anima di chi abiterà ancora Trigoria. Aiuterà anche a definire ulteriormente l'agenda di lavoro, tra ricerche di mercato e programmazione del lavoro. Perché il gol con cui l'Empoli ha rotto lo 0-0 domenica sera è un concentrato della principale acidità romanista in stagione: la gestione delle transizioni negative, il momento, dunque, in cui la Roma perdeva il pallone.

Non sono passati neanche 12 minuti quando Aoaur, a circa 25 metri dalla porta avversaria, si arrugginisce in un controllo che costerà la perdita del possesso. 4 i giocatori romanisti sopra la linea del pallone in quel momento, almeno 3 quelli nelle immediate vicinanze: oltre all'algerino, anche Bove e Celik, con Dybala e Abraham più distanti.

A rendere letale il momento, però, è la tiepida reazione romanista, riassumibile nei 3 secondi pieni (un'enormità nei tempi compressi del calcio d'ultima generazione), che Luperto, il centrale dell'Empoli che riceve il pallone dal tackle del compagno, ha a disposizione per sfogliare l'opzione migliore per far ripartire l'azione contraria.

Per aiutare la comprensione, i fondamenti dell'ormai celebre "gegenpressing", la riaggressione una volta persa palla che dalla Germania si è sparsa poi per tutta Europa negli anni, fissava in 6 secondi il limite temporale per l'immediata riconquista. Trascorsi i quali si consigliava di passare al piano d'emergenza, quello di ripiegare all'indietro. Qui, invece, dopo 3 secondi ancora nessun romanista ha mostrato una reazione alla palla persa, se non parzialmente Bove, che per postura pare intenzionato a chiudere una potenziale via di fuga più che riaggredire.

 

Quando Aouar abbozzerà un tentativo di recupero, la Roma aveva già perso la presa sulla situazione, ritrovandosi con scarse possibilità di un recupero veloce del pallone ormai scivolato sulla destra da Bereszyński. Qui, poi, il precario equilibrio si sgretola come la marcatura di Angeliño su Gyasi, con l'esterno dell'Empoli che ribalta la postura per rivolgersi in profondità lasciando indietro l'esterno romanista che fallisce l'ultimo disperato tentativo di arpionare il pallone lanciato nell'intimità giallorossa. Si apre dunque il 2 contro 1 finale, con Ndicka ultimo baluardo oltre alla difficile rimonta di Angeliño, che porterà Cancellieri sulla soglia di Svilar.

Ma l'avanzare della stagione aveva già sibilato la difficoltà della Roma nel tenere gli avversari lontani dall'area. Se l'account @CalcioDatato, su X (Twitter, all'anagrafe), aveva mostrato come la Roma, nella seconda parte di stagione, fosse di gran lunga la squadra di Serie A a subire più "tiri veloci", quelli in seguito ad una perdita del pallone appunto, un altro dato allarga la criticità: dalla 21ª giornata in poi, la Roma ha concesso più tocchi nella propria area (477) di quanti ne abbia avuti a disposizione in quella avversaria (427). Ecco perché, anche Empoli-Roma, dovrà restare appesa nelle menti e nelle anime.

 

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