Post Match - Sempre più strade portano a Romelu

27/09/2023 alle 12:50.
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LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - Romelu Lukaku ti cambia la vita, figurarsi una squadra. Come la Roma che, dopo 3 partite, ha un nuovo, inevitabile, centro di gravità. Il Lukaku crescente è misurabile attraverso il dato più elementare, i palloni toccati. Dopo l'assaggio col Milan, nella prima abbuffata della stagione, il 7-0 all'Empoli, Lukaku aveva toccato 22 palloni di cui uno spinto oltre il . Valore salito già il giovedì seguente in Europa League, quando contro lo Sheriff il conteggio arrivava a 38, con un altro "tocco" decisivo. E poi domenica, quando il 'record' è stato nuovamente aggiornato: 39 stavolta, sempre con tacca annessa.

E i suoi numeri cominciano ad allinearsi agli standard con cui ha viaggiato nelle tre stagioni in Serie A: con la Roma finora ha una media di 3,73 SCA ("Shot Creating Actions", come intuibile: le situazioni di tiro create), paragonabile al 3,96 con cui ha concluso le stagioni 2020/21 e 2022/23 con la maglia dell' e superiore al 3,47 della sua annata di debutto in Italia (2019/20). Numeri che sono sensibilmente più bassi nelle sue esperienze in Premier League ma che ricordano, qualora fosse necessario, quanto Lukaku risulti gigantesco nel campionato italiano.

La centralità di Lukaku che viene ribadita, anche visivamente, nel confronto tra le heatmap personali da una settimana all'altra: con l'Empoli il 90 stazionava più centralmente mentre contro il Torino ha registrato un raggio d'azione decisamente allargato. Conseguenza, anche, di una strategia collettiva che mirava a stuzzicare il sistema di duelli difensivi del Torino battendo sul tasto Lukaku-Buongiorno. E nonostante la prestazione in grassetto del capitano granata, con il romanista che chiuderà appena con 2 duelli aerei vinti sugli 8 totali, alla lunga l'insistenza ha pagato. Quasi per una questione matematica.

 

Rare volte, però, la Roma è riuscita a innescare il duello nelle condizioni più favorevoli. È quello che accade, per esempio, al 13' in un chiaro manifesto delle intenzioni preparate a tavolino da Mourinho e soci. Su un prolungato possesso romanista, che lo stesso Lukaku "consiglia" ad ampi gesti a Spinazzola quando questo sembra intenzionato a guardare in avanti, viene allestito lo scenario ideale per far pesare tutta la differenza immaginabile in un duello tra il belga e buona parte dei difensori abitanti il pianeta di Serie A.

Il posizionamento tipico di Dybala sulle mattonelle preferite, unito al movimento incontro di che risucchia Schuurs, svuota completamente il versante di centro-destra del Torino. Lì dove va a mettere il domicilio Lukaku che sulla verticalizzazione di Ndicka (il romanista che ha toccati più palloni domenica, 95) ha a disposizione un'area di quasi 500 metri quadri in cui poter sfidare Buongiorno.

Sfida che, come la maggior parte di quelle iniziali, finirà nelle tasche del difensore del Torino. L'insistenza, alla lunga, porterà però Buongiorno a riconsegnare il malloppo.

Come era successo poco prima nel tiro terminato fuori sull'assist in profondità di Dybala. Come succederà nella ripresa quando Lukaku si scrolla via prima Buongiorno e poi Tameze arrivando a un attimo dall'assist per il compagno di merenda. Come poi sancirà il gol dello 0-1. Perché Lukaku, come spiegano già 3 partite, può ancora schiacciare la Serie A.