LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - Se qualcuno avesse a disposizione le cause del collasso della Roma contro la Juventus sarebbe pregato di chiamare Trigoria ai numeri facilmente rintracciabili sul web. Perché chi vi si è alternato, tra presidenti, direttori, allenatori e giocatori, non è riuscito ad evitare che questo si ripeta ciclicamente. L'aggravante, semmai, è che accada anche sotto il controllo di José Mourinho. Che tra le più fortunate frasi della carriera, ha certamente questa: "Chi sa solo di calcio, non sa nulla di calcio".
E spiegare con l'analisi meramente calcistica ciò che è accaduto tra il 70' e il 77' di Roma-Juventus distorcerebbe la realtà. Semmai, quello che avviene nelle immagini e nelle scelte dei calciatori è l'effetto, di certo non la causa. E' il frame della montagna che frana, non segnala il motivo che la sbriciola.
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"Questo è l'effetto, non la causa"
"Chi sa solo di calcio, non sa nulla di calcio" ha detto #Mourinho nel tempo.
Per questo, per subire 3 gol in 7 minuti in #SerieA da una posizione di doppio vantaggio, non possono bastare spiegazioni tecniche.— Mirko Bussi (@MirkoBussi) January 11, 2022
Svicolando all'esercizio di trovare le parole giuste, useremo quelle proferite da Mourinho nel tempo. Durante i trascorsi in Premier League, infatti, l'allenatore definì il calcio come "un gioco d'intelligenza ed emozioni". E raccogliere tracce dell'una o dell'altra pare estremamente complesso negli attimi che portano al 3-2 della Juventus, quando, a 20 minuti dal termine, la Roma è in una posizione doppiamente favorevole di punteggio.
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I tempi sballati nella pressione permettono alla #Juventus di progredire, facendo perdere all'#ASRoma uno dei suoi principi difensivi: i centrali non svuotano mai il centro.
Ibanez è al duello esterno su Morata, Smalling finisce fuori dall'area corta. pic.twitter.com/vER9cZD8V2— Mirko Bussi (@MirkoBussi) January 11, 2022
Emergono le pressioni sconnesse della Roma, con Pellegrini che dopo essersi occupato di Locatelli con profitto per tutta la gara, ha maggiori difficoltà a rintracciare Arthur. L'uscita di Viña su Dybala non impedisce alla Juventus di progredire verticalmente verso Morata, seguito da Ibanez. Qui cade uno dei principi finora espressi a livello difensivo della Roma secondo Mourinho: i centrali lasciano raramente il centro e, in assoluto, non lo fanno entrambi. Mentre il difensore brasiliano viene schienato dalla finta di Morata, Smalling è finito al di fuori delle linee verticali che segnalano l'area di porta.
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E le emozioni. Con Cristante che, vedi sopra, ben 3 volte s'informa sull'inserimento di Locatelli.
In area la Roma è in doppia superiorità ma nessuno è in grado di duellare col 27 della Juve.
"Mi tufferò in questa missione impossibile", Mou 19/6/21. pic.twitter.com/3KFpjuDape— Mirko Bussi (@MirkoBussi) January 11, 2022
Restano le emozioni. Quelle che potrebbero muovere istinti di sopravvivenza negli altri, come Cristante che durante lo sviluppo della Juventus per ben 3 volte (come si vede anche nel fotogramma precedente) prende informazioni sull'inserimento a centro area di Locatelli. Nonostante questo, il centrocampista si posiziona a zona all'altezza del primo pallo, con Maitland-Niles lasciato nell'imbarazzo tra Locatelli, col quale ha un difetto d'altezza di circa 10 centimetri, e McKennie, oltre a Mkhitaryan nell'affannato tentativo di rinvenire in area. Dove tutti si lasciano ingannare dalla traiettoria della palla, nonostante l'immagine finale offra un'abbondante superiorità numerica della Roma nella zona incriminata (4 contro 2).
Anche il finale, lo affidiamo a Mourinho: "Mi tufferò in questa missione impossibile". Detto il 19 giugno 2021. Sperando sia ancora attuale.