LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Cos'è cambiato tra il 1 marzo 2021 e il 6 gennaio 2022? Teoricamente tutto, in realtà poco. Anche quel giorno, come ieri, c'era la Roma davanti al Milan, pur se a ruoli invertiti. Ospiti i rossoneri 10 mesi fa, ieri i giallorossi. Più continua la linea temporale del Milan, decisamente alterata quella della Roma. Eppure nei primi minuti dell'una e dell'altra partita s'aziona praticamente lo stesso meccanismo, sempre in favore della squadra di Pioli. Perché il patatrac combinato da Ibanez ieri, che ha piegato irrimediabilmente la partita dal lato rossonero, è un pericoloso flashback.
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"Flashback pericolosi"
Il 2-0 del Milan ieri ricorda incredibilmente una situazione capitata sempre nella sfida ai rossoneri della scorsa stagione.
Sintomo della continuità nei principi di pressione dei rossoneri e dei limiti nel saltarle dell'#ASRoma— Mirko Bussi (@MirkoBussi) January 7, 2022
E' trascorso poco più di un quarto d'ora quando il Milan ruggisce con la propria pressione sugli stentati abbozzi di costruzione della Roma. L'uscita sul quinto romanista, Viña, è affidata al terzino, Florenzi nel caso particolare, senza preoccuparsi di mantenere quella linea difensiva intatta e ordinata com'era usanza tradizionale fino a qualche anno fa. Simultaneamente si formano le restanti coppie nella pressione aggressiva portata dal Milan: c'è Tonali che si occupa di Pellegrini, Kalulu prende il riferimento su Zaniolo, Diaz ha la consegna su Veretout. Perché la pressione, per aumentare d'efficacia, necessita di connotati collettivi.
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La pressione indirizza le giocate della Roma che retrocede nella direzione voluta dal Milan.
Fino a Ibanez che, pressato, sbaglia tecnicamente favorendo Giroud.
Gli errori individuali, nel calcio, esistono davvero? O hanno sempre una matrice collettiva? pic.twitter.com/YkexXUTVgK— Mirko Bussi (@MirkoBussi) January 7, 2022
Quello che succede è ancora vivo sui fegati dei tifosi romanisti, con la Roma che retrocede nel tentativo di fuggire dalla pressione senza rendersi conto che vi sta finendo nelle fauci. Da Viña si passa per Pellegrini fino ad arrivare a Ibanez, quindi nel tentativo di raggiungere Rui Patricio, la pressione sostenuta dal Milan aumenta le possibilità di un errore tecnico che si consuma nel passaggio suicida del brasiliano. Intercetto di Giroud e il resto è solo dolorante attesa prima che si consumi il gol di Messias.
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Stavolta l'errore tecnico si manifesta nel controllo di Pau Lopez, con #Ibrahimovic che gli soffierà il pallone mettendo fuori di tacco.
Cosa si intende per "qualità"?
Quella di non sbagliare tecnicamente o di saper leggere le intenzioni avversarie? pic.twitter.com/FVnWrdDx4s— Mirko Bussi (@MirkoBussi) January 7, 2022
Cos'era successo 10 mesi fa? Praticamente la stessa cosa, pur con un finale diverso per questione di centimetri. E forse fa venire il dubbio che gli errori prettamente individuali, nel calcio, siano davvero pochi rispetto a come si preferirebbe, facendo riferimento sempre a una matrice collettiva, come impone la natura dello sport in questione. Dove ieri c'era Viña, a marzo scorso agiva Spinazzola, dov'era posizionato Ibanez si trovava Fazio, invece di Rui Patricio i guanti li portava Pau Lopez. Resta coerente, invece, la pressione del Milan che spinge indietro la Roma fino a provocarne l'autoannientamento che stavolta si consuma nel controllo errato del portiere spagnolo oggi al Marsiglia. Cambiò il finale soltanto per l'imprecisione di Ibrahimovic che, di tacco, mise fuori dalla porta. Ma resta il corso della corrente romanista, ancora incerto come allora.
E rinnova il dubbio: la disperata domanda di maggior qualità, è tutta nelle "mere" capacità tecniche dei calciatori a disposizione o dovrebbe ricercarsi anche, se non principalmente, nelle interpretazioni collettive sulle intenzioni dell'avversario?