LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Non è Tirana ma è della Roma comunque. Sono giallorosse le braccia al cielo dopo la maratona col Feyenoord: sul pass per la semifinale di Europa League c'è il corpo di Rui Patricio, il nervo di Mancini, il volere di Matic, il desiderio di Pellegrini e il potere di Dybala. Naturalmente, sotto la stella di Mourinho. Mentre, tutto intorno, è un agitarsi continuo di bandiere.
RUI PATRICIO 7 - Si lascia felicemente centrare alla prima occasione del Feyenoord. Gli altri palloni, che paiono cosparsi di sapone, li fa guizzare via in qualche modo.
MANCINI 7,5 - Granitico. E quando ha ormai vinto duelli con ogni avversario, vuole persino seviziarli emotivamente.
SMALLING 7 - Orologio difensivo. Tant'è che alla prima palla gettata dentro in sua assenza, dal disordine spunta la testa di Paixao. DAL 79' CELIK 6 - Entra d'emergenza da centro sinistra, va a sistemarsi poi più comodamente a destra quando è passata la tempesta.
LLORENTE 6,5 - Gli vola il cappello una volta con Jahanbakhsh, poi rimane composto a contarne le consonanti. DAL 72' IBANEZ 6,5 - L'inevitabile perdita d'orientamento sull'uscita di Smalling gli viene immediatamente fatta pagare da Paixao. Prova a pareggiare i conti col palo, poi ci riesce con lo strappo ultraoffensivo che porta al 4-1 e direttamente al check-in per la semifinale.
ZALEWSKI 6 - La cosa migliore, in fondo, è quel buffo fallo laterale concesso dal guardalinee che diventerà oro quando lo lancerà verso la sagoma di Pellegrini. DAL 72' DYBALA 9 - L'eletto. Il fisico può correre dietro al tempo, il genio però può farne ciò che vuole. Anche nell'ultimo fazzoletto di campo, pure claudicante e attorcigliato ad un bruto, calvo guardiano, persino nell'ultimo minuto disponibile. Lassù, dove arrivano solo gli eletti.
CRISTANTE 6,5 - Per un po' dà il tormento alle costruzioni del Feyenoord e fa sentire il peso anche nell'area altrui. Poi comincia a perdere aderenza su Kokcu e sono i momenti in cui la Roma è costretta più volte a fare retromarcia verso la propria porta.
MATIC 9 - Tra le onde della partita che vanno da una banchina all'altra, col passare del tempo si erge questa sorta di mostro marino che comincia a catturare ogni elemento passi per l'acqua dell'Olimpico fino a rovesciarlo violentemente a riva. Quella avversaria, naturalmente. Disumano.
WIJNALDUM SV - Breve ma intenso. DAL 21' EL SHAARAWY 7,5 - Gli resta a metà un passaggio nel primo tempo ma alla lunga cavalca l'onda della partita fino a portare la candela dentro l'area nel 2-1 e poi col graffio letale del 3-1. Mossa finale. DAL 106' KUMBULLA SV - Ultima ripassata di silicone alle fessure.
SPINAZZOLA 7 - Tra una serie di frasi originali a cui manca il complemento oggetto, scrive la parte più difficile: l'1-0. Il resto, poi, viene da sé.
PELLEGRINI 7,5 - C'è scritto Pellegrini sul primo tiro della serata, certo anche sulle punizioni sgonfie, ma poi sui duelli, sul primo palo colpito, sul lavoro dell'1-0, sulla consegna a Dybala per il 2-1, ancora sul 3-1 e infine, sul maxischermo, compare 4-1. Con scritto Pellegrini.
BELOTTI 6,5 - Neanche inizia che già è curvo verso la porta avversaria. Fa giocare Hartman da ammonito e prosegue calando sul prato ogni possibilità in corpo. DAL 72' ABRAHAM 6,5 - Tutto bene quel che finisce precisamente, rasoterra, tra portiere e difensore come vuole la migliore letteratura dell'assist laterale, sulla punta di El Shaarawy. Lascia lividi sul portiere, anche, ma chi se lo ricorda più.
MOURINHO 9 - Pianificazione. Strategia. Vortici emotivi che rimbalzano da fuori a dentro il campo e viceversa. Gestione dell'imprevisto. Resilienza. Don José l'ha rifatto, ancora una volta.