LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Si prega di attendere. Perché la logica non basta a spiegare la complessità del calcio e, tantomeno, quello che accade quando c'è la Roma di mezzo, che non si spiega ma tant'è.
Si prega di attendere però, almeno fino alla prossima palla inattiva, prima di annunciarne la morte. Perché di tutto quello che manca, e manca, i giallorossi hanno scorte di una dote, forse la più importante: quella di saper restare sempre a galla.
RUI PATRICIO 5,5 - La reattività sull'1-0 del Milan è oggetto di inchiesta, un paio di respinte arrivano anche se stilisticamente sgraziate.
MANCINI 5,5 - Si muove tra i vicoli difensivi sperando che non spunti mai all'improvviso un Leao o un Theo Hernandez. Gli succede nel 2-0, quando scappa oltremisura lasciando al portoghese la possibilità di fare a piacere. DAL 89' BELOTTI SV - Per vuotare il sacco nell'area avversaria.
SMALLING 5,5 - La mobilità offensiva del Milan sgualcisce anche l'ordine tradizionale dell'inglese.
IBANEZ 6,5 - Sarebbe al pari degli altri, per la responsabilità della marcatura su Kalulu. Poi però usa la testa come un fiammifero sulle ruvidità della partita. E accende un'altra storia. Fiammiferaio.
CELIK 6 - Gli spetta la casella peggiore in partita, aggravata da un'ammonizione al primo tiro di dadi. Riesce comunque a tenersi in vita fino all'ultimo, o quasi. DAL 78' EL SHAARAWY SV - Cambio di necessità.
PELLEGRINI 5,5 - Dovrebbe, in teoria, occuparsi di Calabria nelle costruzioni più avanzate del Milan senza per questo lasciare troppo solo Cristante. La complessità della domanda incide su una prestazione carente, riempita in fondo dai calci calibrati che danno origine alla rimonta.
CRISTANTE 5 - Resta spesso nel mezzo tra Zaniolo e Pellegrini impegnati altrove e maglie rossonere che vanno e vengono intorno alla sua area di competenza. DAL 66' MATIC 6 - Migliora notevolmente i collegamenti.
ZALEWSKI 5,5 - Fatica, con Pellegrini, a trovare le coordinate per accorciare sulla catena di destra rossonera. Sull'altro fronte quel poco che trova, un tiro nel primo tempo, è praticamente l'intero bottino romanista fino al magico finale.
DYBALA 5 - Tutte le preghiere romaniste hanno la finalità di far finire, in qualche modo, un pallone tra i suoi piedi a ridosso dell'area avversaria. Ma stavolta resta incerto in ogni giocata. Al punto che la cosa migliore la costruisce indirettamente, andando a cercare e trovare il fallo che dà vita alla punizione del 2-2. Preghiere inascoltate.
ZANIOLO 4,5 - Un po' esterno, più per cercare di tamponare Theo, un po' mezzala, comunque per rincorrere Theo. Prende poco sia il milanista che il pallone. DAL 66' TAHIROVIC 6 - Entra per mano con Matic. E lo guarda fino a riuscire anche ad assecondarlo.
ABRAHAM 6 - Fare l'attaccante di questi tempi per la Roma gli sarà riconosciuto come lavoro usurante. Non guadagna praticamente nulla per una partita intera, se non la cosa più importante: quel pallone randagio in area che significa 2-2. Musica.
FOTI 5,5 - Il progetto della partita provoca ben pochi pruriti al Milan, che quando si distende per il campo accende spie in tutte le aree romaniste. Ma porta a 5 la sua, personale, serie positiva, nonostante due trasferte a San Siro. Avere il favore degli dei, in fondo, è un merito che spetta a pochi eletti.