LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - La sottile linea giallorossa. Quella che può dividere un successo necessario, in grado di mantenerti nella carrozza di prima classe del campionato, da una prestazione precaria, che fa l'ecografia ai difetti della Roma, costretta a dannarsi fino all'ultimo per aver ragione del Lecce, finito sotto dopo 5' e ridotto in 10 dopo 20'.
Se Smalling è "testa e croce" e Dybala fa parlare la Roma, non mancano prestazioni sotto la soglia della sufficienza: da Mancini a Vina, fino a Zaniolo, Spinazzola e Matic.
RUI PATRICIO 6 - Subisce ancora, per la quarta partita consecutiva. Ma stavolta nessuno potrà girare lo sguardo verso di lui.
MANCINI 5,5 - Perdere il tempo e la misura dell'intervento in condizioni di superiorità numerica gli costa un giallo, l'aumento dei battiti sul responso dell'arbitro al tackle successivo e, infine, mezzo punto di valutazione. DAL 88' KUMBULLA SV - Tra i tanti che escono, anche uno di rientro.
SMALLING 7 - Testa, come quella che usa per il terzo gol stagionale, diventando il secondo marcatore della truppa. E croce, come quella mostrata agli spiriti maligni avversari che ronzavano intorno all'area romanista. Testa e croce.
IBANEZ 6 - Riconquista di prepotenza, distribuisce con imperizia.
ZALEWSKI 6 - Più introverso a destra, ancor più dopo aver avuto un assaggio del motore truccato che monta Banda. Comunque c'è e, ogni tanto, si vede.
CRISTANTE 6 - Resta aggrappato nei confini della sufficienza perché anche quando non ne ha più in tasca, trova una corsa ulteriore, necessaria alla sopravvivenza del gruppo.
PELLEGRINI 6,5 - I giochi di ruolo con Dybala del primo tempo danno aria agli sviluppi dell'intera squadra. E' infatti quello a rimetterci maggiormente con l'uscita dell'argentino ma, pur trascinandosi, resta in vita fino all'ultimo.
VIÑA 5 - Altro giro, altra corsa a vuoto. Bastano 45 minuti per modificare l'idea che l'aveva portato alla maglia da titolare. DAL 46' SPINAZZOLA 5,5 - Superiore, rispetto a chi lo precede, è soprattutto l'aspettativa su ciò che potrà fare. La resa, invece, è soltanto meno nociva.
DYBALA 7 - La Roma ha difficoltà d'espressione ma, di colpo, quando incrocia il suo sguardo parla fluentemente più lingue. Fa in tempo a rimettere in piedi la situazione prima di doversi arrendere ai muscoli. Gioia e dolore. DAL 48' MATIC 5,5 - Rimane latente sulla partita.
ZANIOLO 5,5 - Metà partita. Metà costruttiva, come quando si mette a cantare in coro con Dybala&friends, l'altra meno, quando torna a pensare al tempo trascorso dall'ultimo gol in casa. A metà. DAL 46' ABRAHAM 6 - Riflette nell'umore le perturbazioni che gli si agitano intorno e sopra, ma in fondo conduce all'atto decisivo dell'incontro, mettendo il piede dove l'avversario non vorrebbe per ottenere il rigore del 2-1.
BELOTTI 6 - Dimostra come non basti semplicemente cambiare i fattori per ottenere un prodotto offensivo differente. Si tiene a galla nella fatica. DAL 77' SHOMURODOV SV - Quando la valigia degli attaccanti era stata praticamente capovolta, rimaneva lui come ultimo elemento sano.
MOURINHO 5,5 - L'espressione della squadra non è fluente ma quel che preoccupa è la presa instabile dei suoi su una partita in teoria stritolata dagli eventi dei primi 20 minuti. Un limite che l'ha trascinato in un circolo vizioso negli ultimi tempi, col risultato di stressare il fisico dei suoi uomini migliori. Che ora porterà a una notte di preghiere in vista degli esami di Dybala.