LAROMA24.IT (Mirko Bussi) – Tutto in una notte. Il peggio che può capitare ad una squadra si rovescia, gelido, sulla testa della Roma che fin qui aveva rimandato i conti col destino di una stagione appesa alla campagna europea. Che torna ad essere luogo infausto e dannato, come la respinta di Mirante o il primo tempo di Ibanez.
PAU LOPEZ 6 - Costa cara la felicità. E pure una parata. DAL 28' MIRANTE 4,5 - Un'uscita che salva la reputazione di Ibanez, una respinta sul quale straccia la sua.
SMALLING 5 – Lotta nel fango per tutto l’incontro ma troppi colpi gli si conficcano addosso, dall’aggiramento di Pogba nell’1-0, all’interpretazione nel 2-2, poi il rigore soft, fino al duello aereo perso di nuovo col francese.
CRISTANTE 5 – Tenta di schivare ogni duello difensivo e questo è un merito. Ma il gioco a nascondersi finisce per risultare dannoso lo stesso.
IBANEZ 5 – Con piedi impiastricciati, per un tempo, ne combina in ogni dove. Trova parziale riabilitazione nella ripresa riparando dalla pioggia avversaria.
KARSDORP 5,5 – Quando gli si agita contro il tornado Shaw viene spinto ai bordi del campo.
VERETOUT SV – Dura uno scatto. DAL 5' VILLAR 5 – A vedere dal vivo dove suonano quelli che fanno sul serio.
DIAWARA 5 - Progressivamente verso la trasparenza.
SPINAZZOLA 6 – Il tempo di trasportare nella sala delle illusioni, quella dove proietta l’1-2. DAL 37' PERES 5,5 – Con l’atteggiamento di chi, chiamato all’ultimo, spera almeno di non farsi notare e dover dare spiegazioni.
PELLEGRINI 6 – Quel piede che può essere ferro oppure piuma. Soave come per rigore o assist, arrugginito come nel tempo perso nella zona calda che offre al Manchester la via contraria per il 3-2.
MKHITARYAN 5,5 – Ha il merito di comprendere le necessità collettive e, senza troppi trucchi a disposizione nel cappello, si dedica alla conquista di falli laterali e pulizie del pallone.
DZEKO 5,5 – Col passare del tempo svanisce il merito di aver rimpallato oltre la linea il pallone.
FONSECA 5 – Gli casca il mondo addosso. Ma lui, come la squadra, mostrano di non avere un piano d’evacuazione che possa, almeno, limitare i danni dei crolli.
