LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - La Juventus che veniva raccontata come già pronta ad aggiornare i manuali del calcio, che aveva maltrattato la Sampdoria, ieri battuta pure dal Benevento, che ha Ronaldo e 9 anni di vittorie, alla fine scende le scalette dell'Olimpico soddisfatta per il pericolo scampato.
La Roma del moribondo Fonseca, con il secondo portiere, in attesa di un difensore, all'ennesimo giro di roulette sulla corsia destra, con l'invenduto Dzeko, al termine sbuffa per aver lasciato uscire con le proprie gambe quelli di cui sopra.
Perché tra una partita e l'altra c'è il racconto del calcio, che spesso finisce per perdere contatto con quello che ha detto il campo.
MIRANTE 6 - Due su due. E nulla a cui potersi aggrappare.
MANCINI 5,5 - Dei tre cacciatori difensivi, è quello che chiude col sacco di duelli vinti meno pesante. E sul gol di Ronaldo, che pur stacca dove l'aria è rarefatta, quantomeno poteva renderne più complicato il decollo.
IBANEZ 6,5 - Roger federa. Avvolge il cuscino di Mirante e gli permette di riposarsi ben oltre l'immaginabile, visto l'avversario. Se col tempo imparerà anche l'arte del dialogo, oltre a quella delle maniere forti, potrà ambire al Ministero della difesa.
KUMBULLA 6,5 - Un tempo per fare la lista delle cose mancanti, tra cui spicca, ora, la disinvoltura in costruzione. Un altro, il secondo, per elencare tutto ciò che porta in dote: sofisticata capacità di lettura difensiva, lettura delle traiettorie e precisione d'intervento. Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette.
SANTON 6 - Salta Karsdorp, ritarda Peres, tocca a lui. Non dà nell'occhio, segno che è andato tutto per il meglio. DAL 68' PERES 5,5 - Lo lasciano a far da steward al volo di Ronaldo. Più di quello, pesa la mancata produzione offensiva contro una squadra rimasta in dieci.
VERETOUT 7,5 - L'elevazione a potenza. Lo vestono da centrocampista ma è un diminutivo per quello che comporta la presenza di J17: in un ciclo continuo, aumenta la capacità difensiva, partecipa a migliorare quella di costruzione, raddoppia le possibilità di finalizzazione con i ripetuti inserimenti, fino a battere i rigori e ricominciare daccapo.
PELLEGRINI 6 - Gli fanno pagare la mano morta ma, nel resto della prestazione, lavora come un centrocampista d'annata, riducendo la complessità delle giocate ma aumentando la produttività. DAL 71' DIAWARA 5,5 - Nel tratto finale, con un avversario ridotto a 10, sbaglia un paio di trasmissioni che aprono il campo a ripartenze di speranza per i bianconeri.
SPINAZZOLA 6,5 - Se Kulusevski mostra gli scarichi placcati, lui, con stile più rinascimentale, tiene la strada al contendente e, alla fine, affonda anche di più le unghie nella carne difensiva della Juventus.
PEDRO 6 - Competenze e conoscenze lo tengono sempre all'interno delle cose utili della partita, pur senza saltare oltre il guado con colpi che possano schienare il rivale.
MKHITARYAN 6 - Si spegne sul più bello. Come al termine di un'azione di ripartenza condotta e finalizzata in prima persona, come al trascorrere del secondo tempo dove le fughe in campo aperto ne avevano ormai prosciugato la disponibilità fisica.
DZEKO 6 - Torna in cabina a mixare tracce e sentimenti per il ballo offensivo. Tutto apprezzabile fino all'ingresso nell'area di rigore, dove incenerisce un'occasione che aveva preparato con cura.
FONSECA 6 - Con la musica funerea che lo circonda, si mostra in tenuta sportiva e la squadra ne testimonia il battito vitale ancora presente, al punto da valutare come persi due punti lasciati sul prato innanzi alla Juventus. Gli si domanderà dei cambi ma, a guardare i profili che gli sedevano alle spalle, avrebbe più tentato la fortuna che altro.