LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Col risultato ormai svilito dalla classifica, emerge il passo in avanti della Roma che tiene il braccio di ferro con l'Inter che, dalla sua, aveva nel serbatoio la benzina emotiva di poter controllare gli scarichi della Juventus da posizione privilegiata.
Spinazzola, il caso di mercato di gennaio tra Roma e Inter, prima dà e poi toglie. Mkhitaryan e Veretout sono gli opposti e i migliori in giallorosso.
PAU LOPEZ 6 - Il rigore di Lukaku è il tiro dalla maggior distanza che gli capita. Gli altri, di De Vrij e Lautaro, poi annullato, prevedevano interventi più vicini alle sfere celesti che al prato verde.
MANCINI 5,5 - Sanchez lo punzecchia agitandosi in lungo e in largo nell'area di sua competenza. Arriva al traguardo pur se dolorante.
IBANEZ 6,5 - Il rude Roger, sfamatosi coi tessuti avversari, declina la sua prepotenza anche nell'aprire tracce in costruzione che invogliano ad idealizzarlo anche al di là delle sue capacità attuali. DAL 73' SMALLING 6 - Al 67' si sveste Lukaku, al 73' toglie anche lui il soprabito. Incontro rimandato.
KOLAROV 5,5 - L'idea di incastonarlo tra i 3 per favorire i flussi di costruzione è seducente ma rischia di apparire vanitosa fin quando la fase di riconquista sarà così altalenante.
PERES 6 - Come andare ogni volta a pescare una carta dal mazzo: può trovare un 'liscio' oppure, con altrettanto stupore, una 'matta' che scombina la parità numerica. In mano, comunque, lascia sempre la sensazione di avere un punto incerto.
DIAWARA 6 - Con la nuova disposizione il campo da coprire orizzontalmente gli si allarga forse oltre le proprie competenze, procurandogli disagi nella fase negativa. DAL 69' CRISTANTE 6 - L'idea di ispessire la mediana rimane teorica.
VERETOUT 7 - Il pronto soccorso romanista. Anche oggi, fa suonare la campana sul numero di chilometri percorsi: oltre 11, come nessun altro romanista. E, cosa più importante, tutti estremamente necessari.
SPINAZZOLA 5,5 - Rimasto a metà tra Roma e Inter a gennaio, fa prima per l'una e dopo per l'altra. Inception.
PELLEGRINI 5,5 - Semplicistico al punto da sconfinare nell'accezione negativa del termine. Soprattutto se 'alzato' in posizioni dove si sparge una dose di responsabilità maggiore. DAL 83' PEREZ SV - Col tempo appena di annuire allo scorrimento della partita.
MKHITARYAN 7 - La consistenza del calciatore la percepisci dalle intenzioni delle proprie azioni. E le sue sono spesso intimidatorie, come quando ribalta e chiude l'azione dell'1-2 mettendo il piede dove in molti avrebbero lasciato l'onore a Dzeko. Nikita. DAL 83' PEROTTI SV - Cambio nella forma, non nella sostanza.
DZEKO 6 - Gesti e smorfie da incompreso, pensieri e rifiniture che ne facilitano la comprensione.
FONSECA 6,5 - La nuova disposizione trova forma anche nel test contro un avversario maggiormente quotato. A compensare l'atavica difficoltà nella ricerca della profondità arrivano le situazioni di ripartenza, dove con gli ingressi di Veretout e degli esterni, la produzione offensiva trova adeguate ricompense agli sforzi.