LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Roma-Genoa segna il record del "telavevodetto". Sembra sentirlo salire dal suolo, dai seggiolini, dalle case di città, di villeggiatura o di carta. Giustificato per quanto prevedibile. Partite schizofreniche dove ora sali sull'onda e travolgi tutto fino alla porta avversaria, salvo poi ritrovarti a terra l'attimo successivo per il ritorno, stavolta contrario, della marea.
Se poi tutto questo viene affrontato senza l'originale o qualcosa di paragonabile alla miglior cintura di sicurezza indossata nelle stagioni passate, le turbolenze da prevedibili si fanno inevitabili. Pau Lopez sfugge all'insufficienza per mancanza di prove, il meglio è nei piedi mancini di Under e Kolarov.
PAU LOPEZ 6 - Visto il passato aveva incoraggiato solo per aver intuito e toccato il calcio di rigore. Il meglio glielo annulla il fuorigioco segnalato, cade su tre tiri che assomigliano ad esecuzioni.
FLORENZI 5,5 - Incoronato capitano, svuota il serbatoio dando continua ampiezza in zona offensiva. Tanto che su Kouame può metterci soltanto preghiere non avendo più ossigeno per soddisfare la marcatura. DAL 78' ZAPPACOSTA 5,5 - L'emozione della prima volta: cilecca un pallone a due passi da Radu.
FAZIO 5 - Disperso sull'1-1 dove a Pinamonti dà ampia disponibilità per cercare ciò che vuole.
JESUS 4,5 - Veloce e esperto potrebbe definirsi anche lui ma al colloquio per il posto vacante nella difesa della Roma arriva trafelato in ritardo, balbetta e fa cadere tutto ciò che incontra. JJLupo? Attenti al lupo, piuttosto. DAL 66' MANCINI 5,5 - Perde il ballottaggio con Juan Jesus nonostante sia a Trigoria da oltre un mese. Dove Florenzi non arriva, lui non se ne preoccupa.
KOLAROV 6,5 - Ne ha viste talmente tante che sa come evitare di farsi male calcisticamente. Così apporta senza per questo offrire la propria posizione per banchetti. Aggiunge la tacca di Radu ai caduti sotto le sue punizioni.
CRISTANTE 5,5 - Il soldato Bryan lavora in lungo e in largo ma, inevitabilmente, col passare del tempo si sfibra perdendo senso dell'orientamento e cedendo nella qualità nelle giocate.
LO. PELLEGRINI 5,5 - Fin troppi in più i chilometri da fare rispetto ai palloni da gestire.
UNDER 6,5 - L'inizio è deflagrante: corre, trafigge, segna, spreca e poi assiste gli altri. Lentamente, però, l'effetto sfuma. Tutto e subito.
ZANIOLO 5,5 - In petto lo stemma del miglior giovane, nei piedi poco all'infuori di protezioni del pallone e coperture continue su Radovanovic.
KLUIVERT 5 - Inizio di buon auspicio, sgusciando via per aprire il campo ad Under nell'1-0. Il problema è che ricompare sugli schermi soltanto al momento del cambio. Pare ancora necessitare della corsia esterna invece di venire a intrufolarsi centralmente come da dottrina attuale. DAL 74' PASTORE 6 - Ricerca costantemente il contatto col pallone. Quando lo trova, però, non schiude nulla di particolarmente intrigante.
DZEKO 6 - In mezzo a qualche scelta sbagliata di troppo tra tiro o passo, dopo un'occasione sprecata dinanzi a Radu, pensa e spiega come un attaccante può far gol dal nulla. L'amico ritrovato.
FONSECA 5,5 - Il tempo è pressoché esaurito ma il lavoro è molto. Per quello che ricerca, la Roma si sistema ancora troppo invece di riversarsi alla caccia dell'avversario quando perde palla. La scarsa foga nella riconquista del pallone permette agli avversari di finirgli alle spalle o in duelli in parità numerica coi suoi difensori. Buon lavoro.