NAPOLI - ROMA: le pagelle

03/10/2010 alle 17:59.

La Roma di Claudio Ranieri regge solo un tempo, ma poi crolla sotto i colpi del Napoli. Al S.Paolo finisce 2-0 per i partenopei. La difesa a tre non funziona, si salvano soltanto Lobont e Borriello

  6,5: Bello l'intervento su tiro ravvicinato di Hamsik, attento nella ripresa sul sinistro di Cavani. Tenta il miracolo su Hamsik, ma è sfortunato

CASSETTI 5: In difficoltà nella nuova posizione di centrale nella difesa a tre, non trova spesso le misure con Cicinho. Quando lo puntano in velocità soffre i troppi spazi lasciati liberi 

JUAN 5: Soffre tanto il brasiliano sulle ripartenze. Leggero in marcatura anche in occasione del secondo gol partenopeo

BURDISSO 5: Come i compagni di reparto sembra spaesato dalla posizione da mantenere nel nuovo modulo

CICINHO 5: Meglio quando ha la possibilità di spingere, mette anche qualche cross interessante in mezzo. Come Cassetti si fa infilare però troppo spesso da quella parte, quando scende Lavezzi. Si perde Dossena in occasione del gol Dal 27' s.t. ROSI s.v. Un cross per Vucinic

RIISE 5,5: Non ancora al meglio il norvegese, non ha il passo per spingere sulla fascia con continuità. Più pericoloso quando va alla conclusione.

5,5: Non parte neanche male, si spegne piano piano con il calare dei suoi compagni. Spesso si trova in difficoltà nel trovare la posizione davanti alla difesa

PIZARRO 5,5: Sbaglia troppi palloni, non è da lui. Sensazione che non trovi anche lui nessun riferimento.

MENEZ 6: Qualche scatto in velocità, ma sopratutto disponibilità nel recuperare qualche pallone importante a centrocampo Dal 1' s.t. BRIGHI 5: Inutile il suo apporto nella ripresa

TOTTI 5: Prova in tutti i modi infilate per i compagni, spesso senza risultato. Non riesce ad andare mai alla conclusione diventando non a caso più pericoloso dopo l'uscita di Borriello

BORRIELLO 6,5: Servito da riesce benissimo a fare reparto da solo, non perdendo mai un pallone e rendendosi pericoloso quando sfrutta il suo enorme movimento. Dal 22' s.t. VUCINIC 5,5: Non può essere sempre lui l'uomo della salvezza