Il prossimo impegno di campionato è ancora lontano e le discussioni dell'etere romano si incentrano sulle condizioni dei singoli. Particolare attenzione ad Edin Dzeko, ad un passo dal vestire la maglia della Juventus in estate e apparso un po'sottotono nelle prime uscite stagionali. "Non è ancora al livello che ci si aspetta da lui", evidenzia Nando Orsi, mentre Roberto Pruzzo lo dipinge "spento dal punto di vista mentale e da quello fisico".
"Temo che stavolta il bosniaco abbia avuto modo di staccare la spina dal mondo Roma", è invece il monito di Andrea Di Carlo.
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Questo e tanto altro in "Massimo Ascolto", rubrica de LAROMA24.IT curata dalla redazione. Una passeggiata tra i più importanti programmi radiofonici della Capitale. Buona lettura.
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Dzeko va recuperato dal punto di vista psicologico, ma se era finito sul mercato ed era ad un passo dalla Juve è stato perché gli è stato prospettato che il suo contratto era fuori dai canoni di questa gestione. La situazione di Mayoral è indicativa, è la prima volta in cui Dzeko non ha dato il suo benestare all’arrivo di un attaccante. Fonseca ha delle attenuanti, dopo Petrachi non ha avuto un uomo di campo al suo fianco. Non diciamo che è a rischio ma resta sotto osservazione (GUIDO D'UBALDO, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Lo Sport)
Dan Friedkin è entrato a pie' pari nelle questioni che riguardano la Roma, anche in ambiti sportivi. Sono dentro ai meccanismi della Roma con una sostanza di partecipazione che mi conforta (FEDERICO NISII, Tele Radio Stereo 92.7)
Teoricamente, dall'identikit che si fa di un papabile ds, la Roma sembrerebbe dover cercare all'estero. Se si parla di 'costruttori' di una squadra non puoi andare da Paratici, nè da Marotta. O cerchi un profilo alla Faggiano, o devi andare all'estero dove ci sono nomi alla Rangnick che hanno la peculiarità di saper plasmare le squadre (AUGUSTO CIARDI, Tele Radio Stereo 92.7)
Su Paratici ho dei dubbi, non sul professionista ma per quello che sarebbe il budget che avrebbe a disposizione con la Roma: alla Juventus, con acquisti di calibro medio non si è mosso benissimo. Esarebbero quegli stessi acquisti che in giallorosso rappresenterebbero uno sforzo massimo. Anche su Rangnick non sono convinto: abbiamo avuto esperienze di direttori sportivi plenipotenziari e non sono andate bene (ROBERTO INFASCELLI, Tele Radio Stereo 92.7)
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Il problema di non avere due centravanti all'altezza può portarti alla situazione attuale: Dzeko non è ancora al livello che ci si aspetta da lui e non c'è un altro giocatore come lui che si può caricare la squadra sulle spalle (NANDO ORSI, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Mattino Sport&News)
La Roma deve ritrovarsi fisicamente, la squadra vista nelle prime tre partite non è in forma: Dzeko non è l'unico giocatore sottotono in questo periodo (SANDRO SABATINI, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Mattino Sport&News)
Dzeko è da un'altra parte, lo vedo spento sia dal punto di vista mentale che da quello fisico. E' un giocatore spento, in questo momento alla squadra manca l'apporto di un leader come Dzeko (ROBERTO PRUZZO, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Mattino Sport&News)
Non ho tanti dubbi su Pellegrini o Dzeko, giocatori che possono fare tranquillamente la differenza, in campo e fuori. Per me forse l'unico limite della Roma in questo momento è Fonseca, che fatica a dare un'identità chiara a questa squadra. Con tutto Pedro, Mkhitaryan, Smalling la Roma potrebbe faticare ad arrivare fra le prime cinque, ma per potenzialità dovrebbe e potrebbe lottare per entrare fra le prime quattro (GIOVANNI PARISI, Centro Suono Sport, 101.5, Te la do io Tokyo)
Da quello che so, la Roma sceglierà un direttore sportivo straniero. Mi sembra calda la pista che porta a Campos, difficile che si liberi ma sarà un ds indicato da lui (GUIDO D'UBALDO, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Mattino Sport&News)
Rangnick è un personaggio che mi incuriosisce, ma non prenderei un direttore straniero. Il calcio italiano è particolare (ROBERTO RENGA, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Mattino Sport&News)
Quello che più preoccupa su Dzeko non sono i numeri, ma l'atteggiamento, quelle smorfie che conosciamo bene, i messaggi che la sua postura in campo manda. Rispetto alle altre situazioni in cui il bosniaco si era trovato a poter lasciare la Roma, temo che questa estate l'attaccante abbia avuto modo di staccare la spina rispetto al mondo giallorosso. In questa stagione non riesco ad intravedere un punto di interesse per Edin Dzeko. Temo che per Mkhitaryan e Pedro fare il lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco possa essere molto dispendioso, spero di vederli più vicini alla porta (ANDREA DI CARLO, Tele Radio Stereo 92.7)
La Roma ha un attacco da podio, poi magari dietro ti dà meno garanzie. Forse questo non è il modulo che valorizza al massimo gli attaccanti che hai: Pedro ad esempio è sempre partito da una posizione più esterna in carriera. Però credo che spesso vedremo i trequartisti tentare di allargare il più possibile il campo (JACOPO PALIZZI, Tele Radio Stereo 92.7)