LAROMA24.IT – Che sia stato o meno un punto d’oro o un’occasione sprecata, il pareggio di Napoli ormai è consegnato agli annali. Per la classifica della Roma è cambiato poco dopo l’1-1 del San Paolo: la necessità è sempre quella di cambiare rotta in campionato a fronte di una classifica deficitaria. A cavallo tra la gara di domenica scorsa e l’altrettanto importante confronto di Champions in casa del CSKA Mosca, c’è però un’altra trasferta, non meno complicata, in casa della Fiorentina.
FORTINO – I numeri di questa stagione rendono la trasferta di Firenze ancor più complicata. Perché se è vero che i giallorossi finora hanno reso più lontano dall’Olimpico che tra le mura amiche, per la Fiorentina vale il discorso opposto. I 15 punti finora raccolti, gli stessi della Roma, sono arrivati quasi tutti nelle gare interne: 4 vittorie e un pareggio, I viola sono una delle 5 formazioni di A (le altre sono Juve, Napoli, Milan e Cagliari) ancora imbattute in casa. Il problema per la formazione di Pioli è stato il rendimento in trasferta: solo 2 punti, strappati rispettivamente alla Samp alla prima giornata e al Torino nell’ultimo turno
MALEDIZIONE SPEZZATA – Risultati comunque in linea con le attese per una Fiorentina che l’anno scorso, anche sull’onda emotiva dopo la tragica scomparsa di Davide Astori, era quasi riuscita a centrare un posto in Europa. Un obiettivo che resta immutato per Stefano Pioli, che fu vicinissimo ad allenare la Roma nel lontano 2012, quando il suo nome circolò come possibile prima scelta dell’allora ds Sabatini. Ma a cui i confronti con i giallorossi raramente hanno portato bene. Due volte la Roma gli costò l’esonero, a Parma nel 2007 e con la Lazio dopo il ko per 4-1 nel derby dell’aprile 2016. Una maledizione spezzata nel confronto della passata stagione all’Olimpico, quando la sua Fiorentina batté per 2-0 la formazione di Di Francesco interrompendo un digiuno di punti che durava da due anni.
LINEA VERDE – Riguardo le novità arrivate dal mercato estivo, Pantaleo Corvino ha proseguito l’opera di rinnovamento avviata già lo scorso anno, puntando con decisione su giovani di prospettiva anche in ruoli chiave. Un esempio per tutti è Alban Lafont, giovane portiere francese che era stato anche uno dei tanti nomi circolati in ottica Roma per il dopo-Alisson. Proprio dai capitolini è arrivato in prestito Gerson. Superato il piccolo ‘incidente diplomatico’ del suo arrivo in ritardo (che aveva fatto temere un film già visto…), il brasiliano si è imposto nell’undici di Pioli, che gli ha dato fiducia sia nel centrocampo che nel ruolo di esterno. Il vero emblema della linea verde varata da Corvino è però Federico Chiesa, osservato speciale non solo della Roma. Per sabato Pioli dovrebbe optare per il 4-3-3. Lafont in porta, linea difensiva composta da Milenkovic, Pezzella, Vitor Hugo e Biraghi, fresco di convocazione (con gol) in Nazionale. Benassi, Veretout e Gerson in mediana, in attacco il tridente Chiesa-Simeone-Pjaca.