LAROMA24.IT (Marco Iannelli) – “Manenti? Farà il possibile per pagare qualche stipendio, ci fidiamo e aspettiamo. C'è poco da fare ora, aspettiamo questa nuova proprietà perché vogliamo dargli fiducia, non possiamo fare niente di più. La situazione è pesante sotto tutti gli aspetti. Giochiamo bene e perdiamo, giochiamo male e perdiamo. Bisogna finire degnamente sperando che la situazione societaria si sistemi. Se pagano a giugno va bene, ma basta che siano seri. Dov'è la Lega ora, e Tavecchio? Ci sentiamo abbandonati. I tifosi contro Leonardi? Beh ha sbagliato ma sta rimediando, gli alti sono scappati”: poche righe che riportano le parole del capitano del Parma, Alessandro Lucarelli, le quali riassumono in modo perfetto gli ultimi mesi della società ducale.
DALL’EUROPA AD OGGI - Dal sogno Europa League conquistato sul campo al rischio fallimento, il passo è breve: il 18 maggio 2014 il Parma, grazie alla vittoria per 2 a 0 contro il Livorno, poteva festeggiare la matematica qualificazione alle coppe europee ma la festa dura solo qualche giorno dato che l’Uefa poi non concederà la Licenza a causa di alcuni ritardi sui pagamenti Irpef. Da quel momento una discesa senza fine. Tre presidenze al comando, i dipendenti della società che non ricevono stipendi da quest’estate, 9 punti in classifica, giocatori che si svincolano e altri ceduti a poco nel corso dell’ultimo mercato.
MANENTI E IL TELEVIDEO - L’ultima speranza per la società ducale si chiama Giampietro Manenti, nuovo presidente del club, che, tra una promessa e una richiesta di fiducia, ha anche dichiarato: “Sabato mattina ho letto sul televideo dei problemi della società, ho chiamato alcuni amici professionisti di Parma e domenica mattina ho contattato Pietro Leonardi, attuale direttore generale crociato. Lui ci ha permesso di contattare la compagine cedente ed in quattro giorni abbiamo chiuso l'operazione”. L’operazione è difficile, una corsa contro il tempo dato che la nuova proprietà dovrà pagare gli stipendi arretrati entro il 16 febbraio per evitare la messa in mora del club.
LA SQUADRA – Pochi i superstiti della formazione che sul campo aveva meritato la qualificazione all’Europa League, tra questi Massimo Gobbi il quale però ha affermato nei giorni scorsi: “Aspetteremo fino a lunedì (16 febbraio) il pagamento degli stipendi, non dovessero arrivare metteremo in mora la società”. Parole che spiegano come quella del Parma sia una situazione disperata. Poche le certezze anche in campo: Cassano non c’è più, Paletta è stato ceduto al Milan e Biabiany è out da settembre per un grave problema fisico. Contro il Chievo, partita persa 1 a 0, sono probabilmente terminate le ultime speranze di salvezza dato che anche mister Donadoni, alla vigilia, aveva descritto il match contro i veronesi: “Una finale di Champions”. Il Parma è ultimo in classifica, a quota 9 punti e domenica è atteso da una sfida quasi impossibile dato che farà visita ad una Roma affamata di punti per rincorrere la Juventus al primo posto.
FORMAZIONE – Dal mercato di gennaio sono comunque arrivati giocatori importanti che, in una situazione societaria ‘normale’, potevano fare la differenze ma che, ad oggi, stanno tradendo le attese: Antonio Nocerino, Silvestre Varela e Cristian Rodriguez su tutti. I tre faranno parte della formazione che Donadoni schiererà per la gara di domenica, secondo i canoni classici del 4-3-3. In porta ci sarà Mirante, la difesa sarà formata da Cassani, Santacroce, Lucarelli e Feddal; la regia del centrocampo sarà affidata al mancino di Lodi, affiancato da Nocerino e Mauri, mentre Palladino svolgerà i classici compiti del finto nove, assistito in avanti da Varela e Rodriguez.