LAROMA24.IT - Messa da parte l'euforia per il successo con la Juve in Coppa Italia, la Roma si rituffa nel campionato. All'orizzonte c'è la prima trasferta del girone di ritorno. Dopo aver preso la rivincita in coppa, i giallorossi proveranno a sfatare un'ulteriore tabù per tenere il passo dei bianconeri in campionato. E' datato 27 ottobre 2013, infatti, l'ultimo successo giallorosso lontano dall'Olimpico. Ma l'impegno di domenica non è agevole: i giallorossi infatti faranno visita all'Hellas Verona. Sfida che oltre ai timori sull'ordine pubblico per i fatti dell'andata, presenterà senz'altro difficoltà per la formazione di Rudi Garcia, che affronterà una delle rivelazioni del campionato.
SORPRESA - Al giro di boa, infatti, la Roma troverà un avversario con una classifica di tutto rispetto. Quinto posto a pari merito con l'Inter a quota 32 punti, una fortuna costruita in larga parte tra le mura amiche del Bentegodi: con il Napoli e nel derby con il Chievo gli unici ko interni della formazione scaligera.Un ruolino di marcia decisamente superiore alle attese e anche insolito per una neopromossa. Specie perché dopo la retrocessione in B del 2001-02 il Verona era progressivamente sparito dal calcio che conta. Dopo 12 anni di assenza dalla massima serie, tra stagioni altalenanti in Lega Pro e un fallimento sfiorato, l'Hellas si è ripresentato nella massima serie con l'intenzione di restarci il più a lungo possibile.
L'ALLENATORE - Gran parte del merito va ovviamente al tecnico Andrea Mandorlini, che a Verona sta vivendo l'esperienza più duratura della sua carriera. Esperienza iniziata anche per un mancato incrocio con la Roma: nel settembre 2010 fu esonerato dal Cluj, con cui aveva vinto l'anno prima il campionato rumeno, alla vigilia del debutto in Champions, nel girone in cui figurava anche la formazione allora guidata da Claudio Ranieri. Due mesi di inattività e poi la chiamata del Verona, dove subentra a Giuseppe Giannini: promozione in B al primo anno, playoff sfiorati al secondo, obiettivo Serie A centrato alla terza stagione. Risultati che non passano inosservati. Come al tempo stesso non sono passati inosservati gli episodi in cui Mandorlini è salito agli onori della cronaca, guadagnandosi la fama di 'antipatico'. Chiedere ai tifosi della Salernitana, scherniti dal "Ti amo terrone" intonato durante la presentazione della squadra nel 2011. Oppure a quelli del Livorno, salutati con il dito medio da Mandorlini al termine della sfida dello scorso campionato di B, per avere un'ulteriore conferma.
LA SQUADRA - Ma i meriti dell'allenatore vanno senz'altro condivisi con il direttore sportivo Sean Sogliano, che ha costruito una squadra di buon livello a partire da un mix di veterani, giocatori d'esperienza e giovani interessanti, ormai entrati nel mirino delle grandi di Serie A. Un lavoro che, con tutta probabilità, ricompenserà lo stesso Sogliano con la scrivania di ds del Milan. Il connubio con l'offensivo 4-3-3 di Mandorlini che finora si è rivelato positivo. Unico neo del buon momento dei gialloblù è stato l'addio di Jorginho, uno dei migliori della formazione veneta, finito al Napoli la scorsa settimana. Partenza che costringerà Mandorlini a rivedere qualcosa in vista del finale di stagione. Contro la Roma Mandorlini metterà in campo la formazione-tipo: tra i pali Rafael, a Verona dai tempi della Lega Pro e quarto giocatore in assoluto per presenze in maglia gialloblù. In difesa Gonzalez potrebbe prendere il posto dell'influenzato Moras, con Cacciatore, Maietta e Agostini a completare il reparto arretrato. Sulla linea mediana ci saranno l'ex Fiorentina Romulo, Cirigliano e Hallfredsson, mentre nel trio d'attacco ci saranno gli argentini Gomez e Iturbe (obiettivo di mercato dei giallorossi) alle spalle del rientrante Toni.
EX - Proprio Luca Toni è il grande ex di giornata. I tifosi giallorossi lo ricordano benissimo, nonostante abbia calcato il terreno dell'Olimpico solo 6 mesi nell'annata 2009/10. Un'esperienza breve ma intensa: i suoi 5 gol in 15 presenze contribuirono non poco alla causa della rincorsa-scudetto sull'Inter. Dopo le sfortunate parentesi con Genoa e Juve e l'esperienza negli Emirati Arabi, seguita dal suo ritorno a Firenze, il 36enne centravanti modenese sembra aver trovato una seconda giovinezza a Verona, visti i 9 gol messi a segno finora.
Daniele De Angelis