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LAROMA24.IT - Dimenticare l'Inter e partire con il piede giusto: tra la Roma e i suoi propositi di riscatto, c'è di mezzo il Cesena che sabato serà scenderà in campo all'Olimpico LA SOCIETA' - Raggiunta la promozione in serie A dopo ben 19 anni di astinenza trascorsi attraverso i gironi danteschi delle serie inferiori, il Cesena rappresenta la massima espressione del calcio romagnolo. Ad esclusione
LA SOCIETA' - Raggiunta la promozione in serie A dopo ben 19 anni di astinenza trascorsi attraverso i gironi danteschi delle serie inferiori, il Cesena rappresenta la massima espressione del calcio romagnolo. Ad esclusione del Rimini e del Ravenna (che dopo qualche buon campionato di B hanno conosciuto entrambe l'amarezza del fallimento societario) e della Spal, che però vanta l'ultima presenza tra le grandi nel campionato 1967-68, il Cesena è l'unica società romagnola che detiene un passato di tutto rispetto e che oggi torna a riaffacciarsi nel massimo palcoscenico calcistico dopo un doppio salto compiuto nel giro di due campionati, passando dalla serie C (l'attuale Prima divisione) alla serie B (Lega Pro) fino alla serie A. Gran parte del merito dello storico risultato, va ascritto al presidente Igor Campedelli, impresartio edile locale che tre stagioni fa, è riuscito a strappare il club dalle mani della famiglia Lugaresi che ne deteneva il controllo da ben 27 anni. Tra le prime mosse del presidente Campedelli, c'è quella di affidare la guida tecnica della squadra a Pierpaolo Bisoli, ex giocatore di Cagliari e Perugia. Il binomio Campedelli-Bisoli funziona subito a meraviglia e dopo aver vinto nel 2009 il campionato di Prima divisione dando vita con il Pro Patria ad un entusiasmante testa a testa, il Cesena approda in serie B. E' nella serie cadetta però, che nello scorso campionato il duo cesenate compie un vero e proprio capolavoro: partiti con i propositi di una tranquilla salvezza, la squadra macina gioco e punti e riesce in fretta ad inserirsi nella lotta per la promozione. Elemento determinante dell'ottimo cammino del Cesena è la solidità casalinga dimostrata nel corso di tutto il campionato, riuscendo a trasformare il Manuzzi in un autentica roccaforte (12 vittorie e 4 pareggi) che a fine stagione permette agli uomini di Bisoli di raggiungere il secondo posto in classifica alle spalle del Lecce, dominatore del torneo e davanti a formazioni ben più quotate come Brescia e Torino.
IL TECNICO -Raggiunta la A è tempo di rivoluzioni, a cominciare dalla panchina: dopo i due ottimi campionati condotti con i bianconeri, il tecnico Bisoli cede alle lusinghe del presidente Cellino e va ad occupare la panchina del Cagliari. Il presidente Campedelli decide così di chiamare alla guida tecnica della squadra Massimo Ficcadenti, che nella passata stagione ha svolto un buon lavoro a Piacenza raggungendo un'insperata salvezza attraverso una serie consistente di risultati utili consecutivi culminati con la vittoria per 4-1 contro il Gallipoli nello spareggio playout. Mister Ficcadenti non è un volto nuovo in serie A : per chi avesse la memoria corta, nella stagione 2007-08 lo troviamo sulla panchina della Reggina. L'esperienza però con i calabresi non è delle più felici, i risultati stentano ad arrivare e l'ennesima sconfitta subita in casa per 3-1 contro il Livorno, porta il presidente reggino Lillo Foti ad esonerare Ficcadenti che lascia la squdra all'ultimo posto in classifica.
LA SQUADRA - Con l'arrivo in A, la società non è rimasta con le mani in mano e si è data da fare per cercare di consegnare al suo tecnico una rosa in grado di lottare per la salvezza senza troppi patemi d'animo. Ad oggi però l'impresa sembra ardua e si ha la sensazione che il Cesena sia ancora un cantiere aperto. Non sempre è facile ricreare un gruppo che sia un buon mix di calciatori esperti e di giovani promettenti e le scelte ad oggi prese dal club in sede di calciomercato non sembrano convincere appieno: l'ingaggio dei vari Caserta, Appiah, Bogdani e Nagatomo hanno tutti i contorni delle scommesse ed anche i vari Schelotto, Colucci ed Antonioli (vecchia conoscenza giallorossa del terzo scudetto romanista) non sembrano offrire le dovute garanzie. In difesa, ragionevoli dubbi sorgono sull'inedita coppia di centrali formata dallo svizzero von Bergen e dall'ex atalantino Pellegrino. Davanti poi le cose non vanno meglio poichè la squadra necessita di un vero bomber: Giaccherini e Malonga sono due buoni giocatori, ma non bastano e lo stesso Bogdani ( che non è mai stato un grande finalizzatore) non sembra in grado di poter andare in doppia cifra. Riuscirà la coppia Campedelli-Ficcadenti a rinverdire i fasti del Cesena di fine anni 80? Ad oggi l'impresa sembra impossibile...
DAVIDE LIBERATORI