Roma-Midtjylland: la moviola dei quotidiani. Insufficiente Dabanovic: cattiva gestione dei falli e dei cartellini

28/11/2025 alle 09:34.
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La Roma batte 2-1 il Midtjylland e riaggiusta la classifica europea. Nota stonata la direzione arbitrale del montenegrino Dabanovic. Qualche intervento di troppo non sanzionato per l'arbitro, come il brutto fallo di Diao su Konè neppure fischiato.

LA GAZZETTA DELLO SPORT - VOTO 5,5

Qualche fallo di troppo che non viene sanzionato. In particolare quello di Diao su Koné. Al 13' del primo tempo brutta entrata del difensore dei danesi sul centrocampista giallorosso. È un pestone sulla caviglia destra di
Koné che poi dovrà uscire. Non viene concessa nemmeno la punizione, nessun cartellino da parte di Dabanovic. Regolare lo svolgimento delle azioni dei tre gol. Direzione che non si smarca dall'ombra di quel fallo impunito su Koné. Più attenzione nella seconda parte.

CORRIERE DELLO SPORT - VOTO 5

Non sufficiente l'arbitro montenegrino Dabanovic, 43 anni, internazionale dal 2009, account manager (è responsabile del servizio clienti) di un'azienda di Podgorica. Metro tecnico e disciplinare rivedibile, tanti falli non fischiati, diverse le ammonizioni non comminate (quella chiara per Osodo gliela deve chiamare Cristante). Da un punto di vista puramente scaramantico, porta bene alla Roma• due precedenti, due vittorie. Brutta entrata di Diao su Koné, si salva dal rosso perché colpisce prima il pallone ma poi va sulla caviglia del giallorosso, che si gira. Dabanovic non fischia neanche fallo, manca un giallo chiaro. Così come era probabilmente da sanzionare con un cartellino l'entrata di Wesley su Mbabu. Regolare la rete della Roma, realizzata da EI Aynaoui: sul cross di Celik, infatti, Dybala al centro dell'area fa velo, ma c'è Erlic che tiene tutti in gioco, penultimo difendente del Midtjylland. Nessun fallo neanche sull'APP del 2-0: EI Aynaoui recupera il pallone su Andreasen senza commettere infrazioni. Wesley brucia Mbabu che poi recupera, entra e tocca prima il pallone, poi l'inevitabile contatto. Corretto non assegnare il rigore.

IL TEMPO

Terza presenza stagionale in Europa League per l'arbitro montenegrino Nikola Dabanovi, la ventiquattresima complessiva in questa competizione. La sua direzione, in una gara sostanzialmente priva di episodi nelle due aree di rigore, lascia a decidere soprattutto sul piano disciplinare: dopo aver risparmiato diversi cartellini, Dab Anovic comincia a estrarli «a richiesta» dopo il settantesimo, quando la gara si innervosisce. Nel complesso saranno cinque, di cui due per i giallorossi e tre per i danesi. Tanti i fischi: tredici i falli commessi dai padroni di casa e venti dagli ospiti. Dopo circa quindici minuti dall'inizio della gara, rischia Diao che prima prende il pallone ma successivamente affonda il tackle coi tacchetti sulla caviglia di Manu Koné, che si piega in modo innaturale. Il centrocampista francese infatti dopo un quarto d'ora verrà sostituito per infortunio. Manca sicuramente un'ammonizione, con il giocatore del Midtjylland che si salva da una sanzione più severa perché il punto di contatto è basso e perché tocca prima il pallone. Poco dopo, fallo di Mbabu su Wesley ma in questo caso fa bene il direttore di gara montenegrino a non estrarre il giallo. Nessun cartellino anche per l'intervento di Ghilardi poco dopo la mezz'ora ai danni di Billing, ci poteva stare il giallo. Nel secondo tempo, su due interventi in ritardo, rispettivamente di Osorio su Svilar e di Castillo su Mancini, l'arbitro tiene ancora i cartellini nel taschino. Poi l'atteggiamento dell'arbitro montenegrino cambia. Il primo giallo arriva poco dopo il cinquantesimo per un fallo di Cristante su Castil-lo; il secondo per un fallo di Osorio su Wesley; il terzo lo prende Martin Erlic, che blocca Ferguson; il quarto Bech Sorensen, in ritardo su Bailey; l'ultimo Gianluca Mancini per proteste.

IL ROMANISTA

Una direzione sbagliata quella presa dal signor Dabanovic. L’arbitro montenegrino esce dall’Olimpico senza sufficienza dopo una prestazione al di sotto del regolamento. Fischia poco, soprattutto nel primo tempo, arbitra senza cartellini e perde per strada diversi falli. Al 9’ grazia Ghilardi dopo un’entrata dura su Gogorza, poco dopo non fischia neanche un fallo su Dybala di Erlic. Lascia impunito Mbabu per diverse volte: al 13’ su Wesley, al 35’ su Pellegrini. L’episodio più eclatante è l’intervento falloso di Diao, di fatto un pestone, su Koné, che rimane a terra (e viene poi è sostituito al 26’). L’arbitro non fischia nemmeno il fallo, forse ingannato perché Diao frana sulla caviglia del francese dopo esser intervenuto sulla palla. Mancini chiede il rosso con il Var. Nulla di fatto. Nella ripresa all’8’ viene ammonito Cristante, il primo giallo dell’incontro (un misto di cumulo di falli e proteste). A 13’ dalla fine, arriva il primo giallo per il Midtjylland: Osorio per una brutta entrata su Wesley. A quel punto Dabanovic si ricorda di avere i cartellini in tasca: al 34’ arriva il giallo per Erlic su Ferguson (vistosa trattenuta) e Sorensen, al 39’, perché si aggrappa a Bailey. Al 44’ c’è spazio anche per un’ammonizione per Mancini. Il montenegrino è rimandato.