Gasp e Allegri a corto muso

01/11/2025 alle 08:40.
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Allegri l'ha coniato, Gasperini si è accodato. Sì, perché a sorpresa Milan-Roma s'è
trasformata nella sfida del corto muso. Max ne ha fatto uno stile di vita calcistico. Per Gasp dopo esser stato per una carriera il simbolo del modo diametralmente opposto di fare e pensare calcio - è stata invece una necessità. Presentatosi a Roma come il profeta del gol, forte di 9 anni a Bergamo dove ha viaggiato alla media di 75 reti a stagione con gli exploit di 94 e 90 nelle stagioni 2019-20 e 2020-21, ha dovuto fare marcia indietro e capire che ad oggi il modello Atalanta non è replicabile. [...] In comune, al di là di questa prerogativa pragmatica e di un carattere fumantino, i due sembrano aver poco in comune, se non il padre adottivo. Perché magari i due non lo sanno, o fanno finta di non saperlo, ma sono figli di quel Giovanni Galeone che li ha plasmati e lanciati: «Gian Piero è un osso duro, ha una personalità forte e idee molto chiare che gli permettono di regalare un'impronta a tutte le sue squadre e lo stesso atteggiamento in ogni gara, qualunque sia l'avversario e il campo, in casa o fuori. Allegri invece ha sempre fatto tutto con semplicità, con naturalezza. Capisce e parla bene di calcio. Legge bene le partite, i pensieri degli altri. Svelto, sicuro e deciso». [...] Padre calcistico in comune anche se i due hanno poi preso strade diverse. Gasp ispirandosi al calcio olandese, essendo un grande estimatore di Louis Van Gaal; Allegri ricorda invece molto Capello con la stella cometa della concretezza e della centralità del calciatore a farla da padrone. Ora fa sorridere che Roma sia riuscita a cambiare per qualche mese Gasperini. Sì, perché non illudetevi: appena potrà, il pensiero del tecnico di Grugliasco tornerà ad essere quello di segnare un gol in più dell'avversario piuttosto che subirne uno in meno. [...]

(Il Messaggero)