
IL TEMPO (F. BIAFORA) - Una sconfitta che brucia per le modalità e per la marea di errori tecnici commessi. Ma nessuno a Trigoria pensa che un inciampo possa fermare l'evoluzione della Roma sotto la nuova guida tecnica e togliere fiducia ad un progetto triennale. All'indomani del cocente ko con il Lille i giallorossi si sono subito ritrovati a Trigoria per iniziare a preparare l'ultimo impegno prima della sosta per le nazionali, quello in casa della Fiorentina. «Abbiamo fatto una partita con grande voglia e ritmo. Usciamo con qualche valore in più», uno dei concetti espressi da Gasperini nel post-partita (oggi per lui niente conferenza stampa della vigilia). Un pensiero che rappresenta realmente quanto ronza nella testa dell'allenatore, che non ha fatto alcun processo alla squadra dopo il secondo ko stagionale. Certamente ci sono diversi meccanismi che non hanno funzionato al meglio, soprattutto nella fase d'uscita della palla e nel riuscire a bucare la difesa avversaria negli ultimi 20-25 metri, ma la stagione è iniziata da poco più di un mese e lo score recita un primato in classifica in Serie A e una vittoria e una sconfitta in Europa League. La consapevolezza è che alcuni concetti vadano aggiustati: d'altronde pensare che ad inizio ottobre si potesse vedere una replica dell'Atalanta degli scorsi anni era soltanto un'utopia dei più ottimisti.
Tra le situazioni da migliorare, oltre ad assorbire completamente il concetto di riaggressione sul quale lo stesso allenatore sta procedendo con cautela, c'è certamente la manovra offensiva, risultata troppo sterile. Ferguson è stato parecchio deludente nella prestazione contro i francesi, ma non è stato solo il centravanti a non girare. Ad esempio la Roma è andata in difficoltà sin dalle prime fasi della costruzione, con uno Svilar spesso pressato e costretto al rilancio lungo in diverse occasioni (su questi lanci è mancato l'apporto da parte dell'irlandese). Si sono poi visti passaggi elementari e stop sbagliati, tanti contrasti sulle seconde palle in cui i giocatori erano spesso in ritardo, oltre all'episodio da horror dei tre rigori sbagliati. Una somma di elementi ben evidenziati dallo staff, che comunque reputa impeccabile l'impegno nel gruppo nel cercare di voler attuare quanto richiesto. La mancanza di pericolosità offensiva è forse il fattore che balza di più all'occhio degli osservatori esterni. La Roma è dodicesima in Serie A come expected goals, settima per tiri tentati e decima per gol realizzati. Numeri che potrebbero incrementare con i recuperi di due come Bailey e Dybala. A Firenze però si ripartirà da Dovbyk, che, nonostante il doppio penalty fallito, è al momento più avanti del collega di reparto nelle gerarchie di Gasperini. Che, senza fare drammi, continua a lavorare per migliorare la sua creatura.