
Nelle prime sette giornate la serie A ha smarrito 40 gol rispetto all'anno scorso. E un'enormità che balza all'occhio in un weekend esageratamente povero — nove reti nelle nove partite giocate fin qui — ma è da agosto che si procede in questa nevrotica siccità. Nessuno sembra più in grado di attaccare una difesa schierata: o la si coglie spettinata, come ha fatto l'Inter con la Roma nell'occasione verticale in cui Bonny ha risolto il match più importante della giornata, o si assiste a lunghi assedi in stile Far West, con le difese disposte in semicerchio e gli attacchi che girano loro attorno in orizzontale cercando uno spiraglio. E quando infine lo trovano, come ha fatto l'Atalanta nella ripresa di ieri con la Lazio, mancano le energie per restare freddi davanti alla porta. La qualità, o meglio la sua assenza, è un elemento chiave del discorso: in questo settimo turno le squadre della metà bassa della classifica hanno segnato due soli gol, Simeone e Gosens. (...) La grande ammucchiata in testa alla classifica è un'ovvia conseguenza della siccità, perché delle otto squadre ammassate in cinque punti soltanto l'Inter (+2) e il Bologna (+4) hanno segnato più dell'anno scorso. Le altre sono tutte in perdita, persino la Roma, (-1) che pure ha cinque punti in più, persino il Como (-1) che da una stagione all'altra è cresciuto di quattro punti, addirittura il Milan che ha raggiunto il primato solitario pur avendo segnato quattro reti in meno rispetto alla pallida partenza del 2024. (...) Qualche appunto dall'ingorgo dell'alta classifica. L'Inter viaggia forte grazie alle punte di scorta, il semireparto che l'anno scorso le costò il crollo finale. Se Lukaku sembrava insostituibile, Hojlund lo è con certezza. Tudor è ufficialmente entrato in zona pericolo. I migliori giocatori del torneo hanno età opposte: Luka Modric e Nico Paz. Chissà quanto è casuale che a Perth, nella discussa trasferta promozionale, vadano loro due.
(corsera)