Koşukavak racconta Celik: "I grandi club turchi non credevano in lui. Si è preso la Roma"

11/10/2025 alle 13:15.
celik-roma-verona-2

IL ROMANISTA (L. PAIELLI) - Ci sono storie diverse, percorsi diversi. Strade in cui l'estro e il talento lasciano spazio al lavoro incessante, all'ossessione per un obiettivo, alle ore spese e al sudore grondante sulla pelle. Sacrifici che ripagano, perché in fin dei conti il lavoro ripaga sempre: è il caso di Zeki Celik. (...) Chiedere, soprattutto, a Yalçın Koşukavak: mentore calcistico di Zeki nei due anni passati (2016-17 e 2017-18) all'Istanbulspor. L’ex tecnico dei turchi ha raccontato Celik a 360°. (...)

Celik sta lasciando il segno a Roma come difensore centrale destro, cosa che ha sorpreso i tifosi dato che in precedenza giocava come terzino destro. Aveva mai giocato come difensore centrale prima? Si aspettava che avrebbe giocato così bene in quella posizione?
"Zeki è effettivamente un calciatore che gioca come terzino destro. Durante il periodo in cui abbiamo lavorato insieme, ho schierato Zeki come terzino destro in una difesa a quattro, ma anche come difensore centrale destro in una difesa a tre o esterno basso, e abbiamo lavorato molto, sia dal punto di vista teorico che pratico, sulle tattiche relative a queste posizioni. Zeki è un giocatore di squadra molto concentrato e attento. Per me è una situazione del tutto normale, non mi ha sorpreso affatto. È un giocatore in grado di soddisfare tutti i requisiti del calcio moderno".

Cosa mi può dire della mentalità di Celik? A Roma è stato criticato in alcune occasioni, ma non si è mai arreso. Che tipo di personalità ha nel lavoro quotidiano?
"È un giocatore molto forte mentalmente. Non molla mai finché non ottiene ciò che vuole: è un ragazzo testardo e ambizioso. Già all'epoca aveva un carattere molto maturo per la sua età, non mi sono mai preoccupato per lui. E penso che i tifosi della Roma si stiano rendendo conto ogni giorno di quanto sia bravo come giocatore di squadra".

Lei ha svolto un ruolo molto importante nella crescita di Zeki, dato che sotto la sua guida ha lasciato la Turchia per trasferirsi al Lille. Cosa può dirci della sua crescita come calciatore?
"Zeki era un giocatore che seguivamo dalla squadra Under 21 del Bursaspor. All'epoca il Bursaspor militava nella Super League e lui non aveva la possibilità di giocare. Volevamo portarlo all'Istanbulspor, ma abbiamo incontrato alcune difficoltà nell'acquistarlo. Al Bursaspor c'era chi voleva lasciarlo andare e chi no. Alla fine, lo abbiamo aggiunto alla rosa dell'Istanbulspor e abbiamo avviato con lui un processo di sviluppo quotidiano. Era molto concentrato sull'apprendimento e abbiamo lavorato molto duramente per la sua crescita individuale. È stato un processo molto impegnativo. Io ero la sua bussola, lui ha avuto successo".

(...)

Alla Roma, Celik è stato allenato da tre grandi allenatori: prima Mourinho, poi Ranieri e ora Gasperini. Quanto pensa sia stato importante per un difensore come lui aver lavorato con questi tecnici?
"Sì, è vero. Lavorare con allenatori che hanno avuto carriere molto importanti nel calcio mondiale è molto importante per il suo presente e il suo futuro. Tuttavia, abbiamo anticipato queste cose insieme, lavorando insieme sulla duttilità nelle varie posizioni difensive in modo da farlo crescere in tanti ruoli diversi. Zeki può giocare molto bene in ogni posizione e in ogni ruolo in ogni modello di gioco; ha tutte queste qualità".

Pensa che Zeki abbia avuto poca rilevanza nei media e tra i tifosi? Resta anche un giocatore importante per la nazionale turca... pensa che sia sottovalutato?
"No, Zeki non è un personaggio molto popolare; è un giocatore orientato alla prestazione e concentrato sul lavoro. La sua identità semplice e orientata al lavoro di squadra è in primo piano, e non dà molta importanza ad altri elementi; ha un comportamento e un carattere modesti".

(...)

LEGGI L'INTERVISTA INTEGRALE