
Dopo le recenti prestazioni positive, Gasperini torna a parlare di Lorenzo Pellegrini, mettendolo al centro del progetto ma senza dargli certezze assolute. "La risposta più importante l'ha data lui stesso", ha detto il tecnico, ma ha avvertito: "Se pensiamo che il problema sia risolto ci sbagliamo. Deve ritrovare continuità, forza, carattere e personalità" per entrare a far parte di quegli "otto-nove punti fermi" che costituiscono lo zoccolo duro della squadra. Questo "nucleo portante", che va da Svilar a Soulé, sarà la base della formazione che affronterà oggi il Verona. Gasperini ha escluso rivoluzioni, ribadendo la sua filosofia anti-turnover in questa fase della stagione: "C'è bisogno di continuità e di fissare situazioni di gioco. Chi sta bene gioca".
I dubbi di formazione sono pochi. In attacco prosegue il ballottaggio Dovbyk-Ferguson, con il tecnico che ha sottolineato come l'ucraino, pur in crescita atletica, debba sopperire ad "alcune difficoltà tecniche". A sinistra, Pellegrini è in leggero vantaggio su El Shaarawy, con Gasperini che chiede a entrambi maggiore iniziativa. L'allenatore ha messo in guardia la squadra sulla partita di oggi: "Partite come quella contro il Verona sono pericolose se sei sterile e non hai spinta. Dobbiamo giocare su altri ritmi rispetto a quelli di Roma-Torino". L'obiettivo è continuare a "seminare" per raccogliere frutti importanti, migliorando la fase offensiva con la partecipazione di tutti i giocatori.
(la Repubblica)