
«Cosa mi lascia questo derby? Il risultato, il morale e la sensazione che possiamo migliorarci». Gian Piero Gasperini sorride al termine della sua prima stracittadina vinta sulla panchina della Roma.
Un esordio che entra di diritto nella storia per i tifosi: non a molti allenatori giallorossi è riuscito di festeggiare subito al debutto nella sfida più sentita della capitale. Fabio Capello, per esempio, ci riuscì con un roboante 4-1 nell'ultimo derby del vecchio millennio. Luciano Spalletti partì con un pareggio, mentre Luis Enrique partì con una sconfitta. Persino Mourinho, al suo arrivo, si arrese con un netto 3-0. Diverso il destino di Rudi Garcia, che all'esordio regalò un derby vinto e la celebre frase «abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio». Oppure di Claudio Ranieri, capace di chiudere la carriera senza mai perdere contro la Lazio. [...]
Dopo quattro giornate la Roma ha raccolto tre vittorie, segnando appena tre gol e subendone soltanto uno. Numeri che parlano chiaro: è una squadra che sta cambiando pelle. L'allenatore, che ha costruito la sua fama su un calcio offensivo e spettacolare, riconosce di star «uscendo dalla comfort zone». I risultati lo confermano: pochi gol, tanto equilibrio, solidità difensiva. Una netta inversione di tendenza rispetto alle sue precedenti esperienze, che sorprende per continuità e concretezza. [...]
Gasperini, con la sua calma e il suo pragmatismo, ha trasformato la paura di cadere nella gioia di un successo che vale molto più dei tre punti. Vale la consapevolezza che questa squadra può crescere ancora e che il suo cammino, dopo un derby vinto, sarà meno in salita.
(corsera)