Gasperini ha cambiato la testa della sua Roma

01/09/2025 alle 07:46.
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È ancora presto per dire dove arriverà la Roma, in quanto tempo si completerà il processo di stabilizzazione della squadra, quanto riuscirà a incidere Dybala nella continuità, se Ferguson confermerà quella capacità di fare da boa e da arco, ripulendo un'infinità di palloni, se Kone e Cristante continueranno a completarsi in un tandem che ha forza, qualità e uno spiccato senso geometrico. Ma una cosa già si può sostenere con assoluta certezza: Gasperini è riuscito ad entrare nella testa dei suoi giocatori, convincendoli della bontà di un calcio che presuppone sacrificio, disponibilità, attenzione costante. Che vuol dire, in pratica, una sola cosa: stare sempre svegli, non solo quando si tratta di studiare o chiedere un passaggio, ma soprattutto quando si tratta di impedire agli avversari di giocare. (...) Non è certo l'Atalanta, che ha avuto nove anni per conoscere e sperimentare le idee dell'allenatore, che hanno portato i nerazzurri a farsi ammirare in campionato ed in Europa, ma è già molto indicativo il modo con cui i due esterni vanno a pressare alti, i centrocampisti accompagnano la spinta che arriva dalla difesa e i due trequartisti sanno leggere i movimenti - Gasperini direbbe Io spartito - per accordarsi con il centravanti. (...) In attesa del recupero di Bailey, è fondamentale poter avere ricambi di valore per assecondare un'idea di calcio che resta inalterata per i novanta minuti, spesso cento, di una partita.
Le premesse insomma sono pari alle promesse che si è imposta la Roma passando dalla gestione Ranieri a quella di Gasperini. Provare finalmente a centrare la zona Champions, sconosciuta ai Friedkin, e confermare un ruolo da protagonista che le assegna l'Europa League. (...)

(gasport)