
In un calcio che è sempre più materia per ragionieri, dove i calcoli si sostituiscono ai sentimenti, il termine "settlement agreement" è entrato giocoforza nel vocabolario del popolo romanista. Più che una punizione, si tratta di una sorta di dieta: l'Uefa, di fatto, ha imposto al club giallorosso questo accordo (valido dal 2022 al 2026) e i relativi target da raggiungere in seguito al mancato rispetto del requisito del pareggio di bilancio per il periodo 2019-2022, ma lasciando libertà al club di trovare il modo per venirne a capo. Nyon si limita a misurare, di anno in anno, i risultati raggiunti. E chi sbaglia, paga: i Fridekin sono stati già sanzionati due volte con multe minime (2 e 3 milioni) per aver solamente sfiorato gli step prefissati, nell'ultimo caso incassato 18 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno. (...) La Roma, in qualsiasi caso, si é impegnata con Nyon a registrare un deficit massimo di 60 milioni a fine 2026. Visti i 185 milioni di perdite nel 2020-21 e i 219 nel 2021-22, non si tratta di un obiettivo banale. La proprietà, in qualsiasi caso, ha migliorato il trend intervenendo in particolare sul monte ingaggi, che alla fine della passata stagione risultava tagliato di 20 milioni rispetto al 2023-24. Difficile dire già oggi quante plusvalenze serviranno nel prossimo mercato estivo. Le variabili sono troppe: dalle operazioni di mercato alla gestione degli ammortamenti, fino al monte ingaggi e ai risultati. Nel frattempo, îl costo dei giocatori nella lista dell'Europa League dovrà essere inferiore a quello dell'anno scorso: anche limare troppo, dunque, non conviene, visto che il parametro sarà poi il riferimento sotto al quale scendere la prossima stagione. (...)
(corsport)