
IL ROMANISTA (D. LO MONACO) - Arriverà quel giorno in cui un benefattore del calcio metterà d'accordo tutte le componenti possibili e riuscirà a far terminare la sessione estiva del calciomercato prima che cominci la stagione. Si eviteranno così le bestialità, per citare Gasperini, cui siamo costretti ad assistere ogni anno, soprattutto in agosto, soprattutto con la Roma, che anno dopo anno si porta dietro il fardello delle raccomandazioni dell'Uefa che la obbligano ad attendere fino all'ultimo momento per assestare i colpi per i suoi acquisti e, di conseguenza, per procedere alle cessioni. Di fatto, è un ergastolo sportivo. Da certi fardelli non ti liberi mai se non passando dall'inferno di un fallimento o di una retrocessione, oppure innestando un circolo virtuoso di successi e di qualificazioni in Champions League, cosa sempre più difficile senza poter fare investimenti o dopo aver sbagliato quelli azzardati.
Con queste premesse, Gasperini prima e Massara poi sono stati chiamati per riuscire nell'impresa di sistemare i conti aumentando il valore della rosa, rischiando ovviamente facce e reputazioni. Era un po' la situazione in cui si sono trovati l'anno scorso Ghisolfi e De Rossi, ma per il tecnico, alla prima esperienza importante, non ci fu alcuna pazienza, e poi neanche per il ds. Immaginate se dovesse capitare anche a Gasperini di arrivare alla quarta giornata senza vittorie: oggi, guardando il calendario, non ci sembrerebbe neanche così assurdo. Ma per fortuna, siamo sicuri che stavolta nessuno a Trigoria si farebbe neanche sfiorare dal dubbio di procedere a un esonero tanto folle. In ogni caso, né a Massara né a Gasperini saranno concesse tante attenuanti di più.
Infatti, il tecnico ha chiesto privatamente e in pratica anche pubblicamente di poter allestire una squadra in grado di lottare per i primi posti della classifica in Italia e in Europa League, individuando soprattutto nel reparto offensivo una necessità di grandi cambiamenti. Gasperini considera Dybala uno splendido jolly: quando ce l'avrà a disposizione sarà il titolare, ma vuole avere giocatori all'altezza anche quando non c'è. Se non si trova un acquirente in grado di garantire una sia pur minima plusvalenza, Dovbyk resterà al suo posto a contendere la maglia da titolare a Ferguson, e Soulé non si tocca. Si decideranno in settimana, invece, i destini di Pellegrini, Baldanzi ed El Shaarawy, anche se quest'ultimo potrebbe tornare utile anche per eventuali rotazioni a sinistra, dove Salah-Eddine è in uscita.
L'ultimo nome per sostituirlo è Malacia, già affrontato e battuto con il Feyenoord nella finale di Tirana e poi passato attraverso esperienze non esaltanti in Premier League: non verrà. A destra, Rensch rischia di contendere il posto da titolare a Wesley, mentre in mezzo Koné ed El Aynaoui sono i titolari non più discussi. In alternativa, ecco Cristante e Pisilli (e forse Pessina, se Baldissoni abbassa le pretese). Dietro, Ndicka è l'ultimo sacrificabile sull'altare del mercato, si attendono offerte last minute. Come dice Antonio Carlos Zago, nella sua riflessione su Instagram che abbiamo utilizzato nella prima pagina di oggi, ci vuole pazienza. Noi l'avremo.