
IL TEMPO (L. PES) - Ambizione e tanta emozione. Le prime parole di Wesley da calciatore giallorosso sono piene di gioia e, soprattutto, voglia di stupire e far bene. «Sono molto felice per l'accoglienza che ho ricevuto in aeroporto. Mi hanno dimostrato tanto affetto. Alle 6 di mattina c'erano 100 persone ad aspettarmi, sono felice di questo. Gasperini è un allenatore eccellente, non vedo l'ora di conoscerlo e parlare con lui. Sa qual è il mio modo di giocare, molto offensivo, mi piace tenere la palla. Devo migliorare sotto molti aspetti».
Dal campo alle origini, fino al sogno di vincere con la Roma. «Ho iniziato a giocare a calcio tardi, nel 2017. Passai al Turabao nel 2019 dopo alcuni provini andati male, poi arrivò il Covid. In quel momento pensai di smettere e cominciare a lavorare con la mia famiglia al ristorante. Io lavoravo come parcheggiatore. Nel momento in cui avevo provato a diventare professionista, tutto era andato storto a causa del Covid, ho pensato che il calcio non fosse il mio destino. Mia sorella continuò a mandarmi messaggi motivazionali, voleva spingermi a
riprendere con il calcio. Il sogno? Vincere l'Europa League e conquistare la Champions». Poi la confessione su Dybala. «Paulo mi ha mandato un messaggio, mi ha chiesto come stavo, mi ha detto che mi aspettava qui e di inviargli un messaggio se avessi avuto bisogno di qualcosa. Quando l'ho letto ho fatto un salto e ho iniziato a gridare in giro per casa».
Prime parole anche per Vasquez. «E stato tutto velocissimo, in tre giorni dopo l'addio al Milan sono qui grazie a Massara».