
IL ROMANISTA (D. LO MONACO) - La scena è di quelle che resterà impressa per sempre nelle menti di qualsiasi cinefilo. Chiunque abbia visto “Non ci resta che piangere”, capolavoro comico del 1984, non dimentica la scena della frontiera, con l’obolo fisso da pagare a prescindere dal carico. Ora immaginate Ricky Massara e Gian Piero Gasperini sul carretto al posto di Massimo Troisi e Roberto Benigni, con Massara che si avvicina e l’inflessibile interlocutore che non fa sconti. Chi siete? «Io, mi chiamo Massara, sono il ds, e Gasperini, l’allenatore. Siamo della Roma». E chi volete? «Ma niente, veda lei: Ríos, El Aynaoui, Wesley, Rayan, Ratiu, Mikautadze, Taylor, Lucumí, Paixão». Sì, ma quanti siete? «Due, sempre due, io e Gasperini!». Un fiorino! Il doganiere del 1400, “quasi 1500”, era in fondo più indulgente. Lui ne chiedeva uno. Oggi siamo a 30 e purtroppo non sono spiccioli, né fiorini, ma milioni di euro. (...) Confidiamo che Gasperini e Massara siano pieni di risorse. Certo, da due così ci si aspetta che si vadano a prendere i talenti sfioriti da altre parti magari da rilanciare, o giovani forti non ancora noti ai grandi club, o magari qualche prestito utile alla causa. Non certo che vadano a strapagare giocatori non ancora affermati (quelli vanno dai 50 fiorini in su) o, peggio, presunti talenti messi in vendita senza alcun rimorso, solo per l’obiettivo di capitalizzare al massimo, dopo la prima stagione molto ben propagandata. (...)