
IL TEMPO (G. TURCHETTI) - Un amore incondizionato. Una passione che non conosce confini. Circa diecimila persone di ogni età - dalle nuove generazioni fino a coloro che hanno decine di anni di Roma alle spalle - riunite lunedì sera per aspettare la mezzanotte e celebrare i 98 anni di storia del club. Le strade della Capitale sono state invase da una marea di bandiere e fumogeni giallorossi, mantenendo l'ordine e rispettando l'appello della Curva Sud: "Tutti i romanisti sono invitati il 21 luglio alle 22:00 a Piazza Navona per festeggiare in una delle piazze più belle e storiche i 98 anni della nostra amata. Per l'occasione invitiamo tutti a portare le bandiere giallorosse che abbiamo utilizzato quest'anno. Vista la presenza di famiglie e bambini, ed anche per evitare qualsiasi danno ai monumenti storici,
chiediamo inoltre di non portare bomboni e petardi e di usare con responsabilità torce e fumogeni, portando il necessario per tenere pulita la piazza".
Il raduno a Piazza Navona e, poi, il corteo fino a Via degli Uffici del Vicario 35, la prima sede del club, dove Italo Foschi diramò l'ordine del giorno numero 1 il 22 luglio 1927. Una data sostenuta con forza anche dalla famiglia Friedkin nel messaggio di fine stagione pubblicato un mese e mezzo fa: "Il rispetto che dobbiamo ai padri fondatori è pari al rispetto che dobbiamo al sentimento dei nostri tifosi. Per questo, pienamente consapevoli del valore storico e del significato del 7 giugno 1927 quale fondazione dell'AS Roma, abbiamo deciso che il 22 luglio costituirà il nostro speciale giorno di festa: una pietra miliare annuale e un anniversario per tifosi e Società, uniti nel segno dell'orgoglio e dell'affetto per lo straordinario patrimonio storico dell'AS Roma".
Un avvicinamento al popolo romanista, suggellato anche dal ritorno graduale al vecchio stemma. La Capitale ha vissuto uno spettacolo a tinte giallorosse, culminato con lo striscione esposto in Piazza Garibaldi, in prossimità della Fontana dell'Acqua Paola: "AS Roma, impetuosa come l'acqua, eterna come il marmo".