
[...] Alla fine di un anno di soli errori ci ritroviamo con il record di un allenatore che sta in panchina da esonerato, con un presidente che sta al buffet mentre il ct autoproclama il proprio esonero, con uno psicodramma che ci porta a pregare un uomo di non andare in pensione pur di avere un nome rassicurante da buttare in mezzo al delirio. Un tempo tutto ciò sarebbe stato in violento contrasto con la nostra storia calcistica, ora è perfettamente in linea con il livello raggiunto. Spalletti che annuncia l'addio e in contemporanea prepara Italia-Moldova è il punto più basso, ma succede dopo una discesa infinita con assestamenti, nemmeno tanto recenti, in zona abisso.
Restare legati a un progetto già evidentemente crollato dopo l'Europeo è stato come ostinarsi a rianimare un amore dopo tanti tradimenti, però nelle relazioni mantenute in vita a oltranza c'è l'alibi di rimanere dove siamo stati felici. In questa gestione non abbiamo avuto un attimo di allegria. [...] Sarebbe tanto facile dare tutte le colpe a lui, peccato che nel mezzo di questa strada penosa, Gravina sia stato anche rieletto con il 98,7% dei voti: il pallone ha deciso di andare avanti così. Il sistema ha fallito per intero. [...]
Si chiede a Ranieri di portarci ad America 2026, terra promessa fin dall'etichetta geografica, come gli si era chiesto di accompagnare la Roma in Europa. Lui, che ha 73 anni e da settimane parla di panchine ai giardinetti, giustamente non è per nulla convinto. Ma il nostro sport questo fa, propone Carraro, a 85 anni, alla presidenza del Coni, mette al primo posto nella rosa dei papabili per una nazionale prosciugata, persino dai sogni, una persona che si è ritirata la stagione scorsa. Ranieri è affidabile, capace di dire le cose giuste, anche in grado di mentirci in faccia se lo ritiene necessario: lo ha fatto quando ha escluso Gasperini dai candidati alla sua successione. Con il pragmatico cinismo che solo l'età consegna a chi lo sa maneggiare. [...]
(La Stampa)