
LEGGO (F. BALZANI) - Alcuni sogni diventano realtà quando ormai non ci credevi più. E al sogno di allenare la Nazionale Claudio Ranieri non poteva dire no. L'attuale senior advisor ha così sciolto le riserve dopo una giornata folle e accettato l'offerta di Gravina con il compito di portare l'Italia al Mondiale e compiere quindi l'ennesima impresa della sua carriera. Al tempo stesso, però, Ranieri ha deciso di non abbandonare la Roma. Così Sir Claudio ha posto una condizione: diventerà Ct senza lasciare il ruolo di consulente dei Friedkin. I proprietari texani hanno dato il via libera mentre Ranieri - ieri a Siena per un ritrovo tra ex giocatori del Catanzaro - si occupava delle operazioni di mercato del club. La tifoseria romanista si è così spaccata tra chi (la maggior parte) mostra fisiologica preoccupazione per il doppio ruolo e chi invece è contento per il coronamento della carriera del tecnico. Rimandato ancora una volta quindi l'intento di agganciare la tuta da allenatore al chiodo per Ranieri che un anno fa aveva profetizzato: «Per la nazionale lascerei aperta la porta, e io credo nel destino». A benedire l'operazione anche Totti: «Non riesce proprio ad andare in pensione, ma sapevo che avrebbe accettato subito». La scelta necessaria per salvare un'Italia allo sbando è diventata col passare delle ore obbligata per Gravina dopo l'esonero di Spalletti che prima della gara con la Moldova si era espresso così: «Ranieri? Ha fatto vedere anche con la Roma quest'anno quali sono le sue qualità, tocca i tasti giusti e se fosse lui lo sosterrei». Ranieri segue quindi le orme di altri ex del passato come Ferguson e Terim. Sir Claudio inoltre non è tesserato con la Roma, bensì ha un contratto di consulenza direttamente con la famiglia Friedkin e quindi cade anche il divieto che impone a un tesserato della nazionale di non svolgere altri incarichi per i club. L'ufficialità potrebbe arrivare già oggi.