L'Italia tocca il fondo: speriamo che Ranieri riparta dalla maglia

10/06/2025 alle 08:11.
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Quale goleada. Contro la Moldova, nazionale al 154° posto nella classifica Fifa, dietro Hong Kong, Guyana, Isole Figi, Nuova Caledonia e una miriade di altri Paesi minuscoli, arrivato un successo misero e squallido, un 2-0 mortificante per come è maturato. La Norvegia ha vinto in Estonia e, salvo masochismi estremi dei vichinghi, la qualificazione diretta al Mondiale 2026 se la prenderà Oslo. (...) Il nuovo ct Claudio Ranieri erediterà un cumulo di macerie e non gli sarà facile ricostruire l'edificio in tempi brevi. I playoff, ammesso che ci si arrivi, si giocheranno a marzo, tra nove mesi. Oggi è l'ora dello sconforto e non possiamo che aggrapparci alla saggezza e all'esperienza di Ranieri, che tante ne ha viste e affrontate.
Luciano Spalletti lascia in malo modo, ma gli va riconosciuta l'onestà dell'autocritica e della rinuncia al contratto e al denaro. (...) Forse i giocatori, nell'inconscio, non gli riconoscevano più il ruolo, lo avevano degradato a supplente e ne ignoravano le indicazioni e le urla. Non era però tollerabile la rassegnazione ai confini dell'indifferenza. Nessuno ha palesato rabbia ed orgoglio. Nessuno ha sentito il peso di una maglia che, in altre epoche, è stata temuta e rispettata e che sullo stemma esibisce con orgoglio quattro stelle mondiali. Siamo abbastanza convinti che Ranieri partirà da qui, dalle lezioni sulla storia della Nazionale, e su che cosa comporti indossare l'azzurro. E immaginiamo che lascerà fuori i malati immaginari, gli opportunisti e i riluttanti alle convocazioni. (...)

(gasport)